In assenza di sintomi, prima dei 7 giorni (attualmente obbligatori), la possibilità di sottoporsi al tampone di fine isolamento. Ed ancora, sempre senza sintomi, il test si potrebbe eseguire già dopo 48 e, qualora fosse negativo, si può tornare ad uscire da subito. Sarebbero questo i punti sui quali, ministero della Salute in primis, si sta ragionando con le Regioni a livello ‘governativo’, per allentare l’isolamento di quanti positivi al Covid o alle sue varianti. Insomma, vista la ‘differenza’ della sintomatologia conseguente agli attuali contagi, rispetto invece a quanto passato nel corso della pandemia, l’intenzione è quella di varare nuove regole.
In linea di massima, al momento quello sul quale sembrano convergere tutti, è di ridurre dagli attuali 21, la durata massima dell’isolamento a 10-15 giorni. Ma, ripetiamo, sono decisioni ‘importanti’, sulle quali non è poi possibile ritrattare, e dunque se ne parlerà sicuramente non prima di qualche settimana. D’altra parte, ricorrere a nuove regole significa soprattutto poter gestire molto più ‘agilmente’ l’isolamenti dei positivi i quali, complici i tamponi fai da te, oggi più che mai sono al centro di molte polemiche.
Giustamente, rispetto alle nuove regole, la parola finale spetta sempre alle autorità sanitarie, che attraverso attente valutazioni, debbono ottenere riscontro delle evidenze scientifiche sulle quali poi basare il nuovo modo di affrontare i contagi. Quello che è certo, è che si va incontro alla riduzione del numero di giorni da trascorrere obbligatoriamente a casa. Altro tema poi l’uso dei tamponi ‘fai da te’.
Max