“Prima di fare polemiche ci vogliono le prove e fino ad oggi non ci sono”. E’ il commento lapidario di Giuseppe Novelli, ordinario di genetica medica all’Università di Tor Vergata di Roma, sulle ipotesi dell’origine del coronavirus in laboratorio su cui è tornato anche Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious, che sostiene la necessità di un’indagine sulle origini di Sars-Cov-2, affermando di “non essere convinto” che si sia sviluppato naturalmente.
“Nella biologia non si deve inventare nulla – aggiunge il genetista – anche se non c’è una prova formale dell’origine del coronavirus, è chiaro che è naturale. E’ vero, manca l’animale intermedio ma per capire come un virus è mutato servono anni di ricerche. La scienza parla di fatti e non di supposizioni”. Il genetista sottolinea come “in giro vedo troppe semplificazioni su questo argomento, le mutazioni accadono in natura nei virus e nei batteri, indagarle non è semplice – rimarca – per questo torno a ribadire che serve cautela prima di affermare che si è sicuri della verità in un senso o nell’altro”.