Grazie a Dio le scuole hanno riaperto senza problemi e, complici le migliaia di contagi che ci hanno in parte ‘disturbato’ l’estate, tutto sommato – come ribadito anche da diversi ‘esperti’ – l’allerta Covid non possiamo dire che sia un brutto ricordo, ma certo non una priorità. Anzi, con quello che stiamo vivendo: la crisi energetica, ed economica, attualmente non è quello sanitario il problema.
Galli: “Sul fronte Covid oggi dobbiamo aspettarci quello che stavamo attendendo, certo non con gioia”
Tuttavia, tanto per cambiare, oggi il già direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, è tornato a suonare l’allarme perché, a detta sua, “Sul fronte Covid oggi dobbiamo aspettarci quello che stavamo attendendo, certo non con gioia. Avevamo detto che l’aumento dei contagi, se non fosse stato alla fine di settembre, sarebbe arrivato al massimo ai primi di ottobre. E così è stato“.
Galli: “La componente anziana e fragile, rischia di nuovo di popolarci gli ospedali, ma la quarta dose non decolla”
Secondo l’infettivologo milanese, “Giusto il tempo per far sì che i ragazzini, dopo l’inizio delle scuole e la ripresa piena delle attività, si infettassero e diffondessero l’infezione in modo particolare alla componente anziana e fragile, che di nuovo rischia di popolarci gli ospedali. Questa è la realtà delle cose, purtroppo. E in questo quadro la quarta dose non decolla“.
Galli: “Abbiamo ancora una fetta non trascurabile di renitenti assoluti al vaccino che vanno a ripopolare le rianimazioni”
Guai a contraddirlo, Galli replica subito che “Oggi noi abbiamo ancora una fetta non trascurabile di renitenti assoluti al vaccino anche nelle fasce d’età avanzata, e questo ovviamente implica necessariamente delle conseguenze, fra cui il fatto che sono probabilmente loro in buona parte che vanno a ripopolare le rianimazioni. E poi ci sono quelli che non rispondono al vaccino per i motivi più vari, per esempio perché portatori di malattie a patogenesi immunitaria. Sono ovviamente la maggioranza di chi finisce in rianimazione, insieme ai mai vaccinati, semplicemente perché nella grande massa di coloro che hanno fatto le dosi c’è una minoranza – consistente in valore assoluto, per questione di rapporti numerici – di persone che non rispondono“.
Max