“Il settore della ristorazione lamenta una grande mancanza di personale. Puntualmente ricevo minimo di 30 telefonate al giorno per la ricerca di personale”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia, Giuseppe Ferrari, responsabile dipartimento Lavoro della Federazione italiana cuochi. “Negli ultimi anni – ricorda – era diventato un lavoro di eccellenza, anche grazie alla pubblicità dei media; in realtà si tratta di un lavoro che comporta tantissimi sacrifici”. “Negli ultimi due anni – avverte Ferrari – le scuole alberghiere non hanno sformato queste nuove leve perché sono state ferme e coloro che erano alle prime armi si sono ritirati, riversandosi verso quelle professioni che danno maggiori garanzie di tempo libero”. “Un altro fattore da tenere presente – precisa – è anche l’aspetto economico. I contratti del nostro settore andrebbero rivisti perché sono rimasti fermi da molto tempo”.
“Non più di 4 a tavola? – si chiede Ferraro – il settore è contrario perché il ristoratore non deve fare lo sceriffo. A volte ci si trova in situazione davvero imbarazzanti perché ci si trova anche davanti a situazioni ambigue che il cliente non vuole dichiarare. Al più presto dovrebbero togliere questa regola che non fa bene a nessuno. Alla fine il ristoratore deve lavorare e, quindi, deve trovare il modo per farlo”.
“Il settore della ristorazione – auspica – ha bisogno di professionisti. C’è bisogno che ogni cucina abbia un cuoco certificato, perché quando andiamo nei ristorante il più delle volte capita di trovare persone non qualificate. Non mi riferiscono solo ai ristoranti, ma anche alle mense scolastiche e degli ospedali”.