Covid Europa, ondata contagi: lockdown e stretta non vaccinati

La quarta ondata di contagi covid attraversa l’Europa e oggi
spaventa i Paesi, che ora corrono ai ripari varando nuove regole, misure e restrizioni per i non vaccinati contro il coronavirus. Dalla Germania alla Grecia, passando per l’Austria e la Slovacchia, sono infatti ormai sempre di più gli Stati che hanno deciso di limitare il più possibile ricoveri e infezioni partendo proprio da chi ancora non ha ricevuto alcuna dose, utilizzando lockdown studiati ad hoc o estendendo l’uso del Green pass.  

La Germania ha varato ieri nuove regole per non vaccinati introducendo restrizioni anti covid per contrastare la quarta ondata di contagi. Le nuove regole, che dovranno essere tradotte in legge, prevedono una serie di restrizioni che scatteranno in base all’incidenza dei ricoveri. “La situazione è molto grave, è tempo di agire”, ha detto Merkel.  

Con 3 ricoveri ogni 100mila abitanti, solo le persone vaccinate e guarite dal covid potranno accedere a bar, ristoranti, luoghi di svago, cultura e sport. La regola del 2G non vale sotto i 18 anni e può essere allentata se l’incidenza scende sotto tre per cinque giorni consecutivi. Con sei ricoveri ogni centomila abitanti, scatta il 2G plus, ovvero oltre al vaccino o la guarigione è richiesto anche un test negativo. Restrizioni anche più severe possono essere imposte con nove ricoveri ogni 100mila abitanti. Già due land dell’est del paese -Turingia e Sassonia – hanno una incidenza a due cifre e la Baviera è al limite, con 8,65.  

Inoltre le persone che lavorano in diversi settori, fra cui ospedali e case di riposo, dovranno vaccinarsi contro Covid-19. Il requisito del vaccino dipenderà da quanto contatto vi è fra il lavoratore e le persone più a rischio, ha spiegato Hendrik Wuest, capo della conferenza dei premier dei Land. Wuest ha sottolineato che vi sarà un’offensiva per facilitare le vaccinazioni di tutti i cittadini e permettere a tutti di ricevere una terza dose a partire da cinque mesi dopo la seconda.  

Saranno organizzati team di vaccinazione mobile, che lavoreranno assieme con i centri vaccinali, gli ospedali, i medici privati e le imprese per favorire l’immunizzazione. Si ritiene anche che nelle prossime settimane sarà autorizzata la vaccinazione a partire dai 5 anni. Infine sono stati decisi aiuti economici per i settori più colpiti dalle misure restrittive.  

Le decisioni del vertice dovranno ora essere tradotte in legge, sia a livello federale che locale. ieri il Bundestag, la camera bassa del parlamento, ha approvato un diverso pacchetto legislativo che prevede tra l’altro l’accesso ai luoghi di lavoro e ai trasporti pubblici sulla base delle ‘3G’ (vaccinati, guariti e testati), ma esclude la chiusura di scuole e negozi. Tali misure, che devono ora essere approvate dalla camera alta, il Bundesrat, sono sostenute da socialdemocratici, verdi e liberali che stanno trattando la formazione del nuovo governo. 

Non solo non vaccinati, le due regioni austriache più colpite dalla nuova ondata di contagi da coronavirus – Salisburgo e Alta Austria – imporranno infatti un lockdown per l’intera popolazione a partire da lunedì. “Non avevamo altra alternativa”, ha detto il premier del governo regionale di Salisburgo, Wilfried Haslauer, aggiungendo di sperare di poter sollevare le restrizioni in tempo per il Natale. 

Da lunedì è già in vigore in tutta l’Austria un lockdown per chi non è vaccinato. Eventuali misure aggiuntive verranno decise oggi durante un incontro fra il governo federale e i governi regionali. Nelle due regioni sottoposte a lockdown generale rimarranno aperti solo supermercati e farmacie. Le lezioni scolastiche avverranno in remoto. Si potrà uscire di casa solo per andare a lavoro, motivi urgenti o medici, e per esercizio fisico all’aperto. “Dobbiamo offrire una prospettiva, questa è la nostra possibilità per riaprire a Natale”, ha detto Haslauer, chiedendo a tutti di vaccinarsi. 

Ieri in Austria è stato registrato un numero record di 15.145 contagi. A livello nazionale l’incidenza su sette giorni è salita a 989 casi per 100mila abitanti. Nella regione di Salisburgo, l’incidenza è invece ormai a quota 1700 mentre in Alta Austria ha superato i 1600 casi su 100mila. Le due regioni più colpite hanno il tasso di vaccinazione più basso rispetto al resto del paese. 

Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha parlato ieri sera in televisione annunciando nuove restrizioni per chi non si è vaccinato contro il covid 19 ed esortando tutta la popolazione a immunizzarsi: “Vaccinatevi, vaccinatevi e vaccinatevi”, ha detto. A partire da lunedì, quindi, gli adulti non vaccinati non potranno più entrare in luoghi pubblici al chiuso, come cinema, teatri, musei e palestre. Finora questa categoria era esclusa solo dai ristoranti al chiuso. 

Inoltre il Green pass per chi ha più di 60 anni sarà valido solo per sette mesi, oltre i quali bisognerà aver fatto la terza dose per averne il rinnovo. Chi non è vaccinato dovrà esibire un tampone negativo per andare a messa. Infine i medici privati verranno precettati per sostenere la sanità pubblica. 

Mitsotakis è intervenuto mentre il paese affronta una nuova ondata di contagi. Ieri si sono registrati 7.317 nuovi casi e 63 morti. 556 le persone intubate. “Piangiamo morti evitabili perché abbiamo una percentuale di vaccinati più bassa di altri paesi europei”, ha detto il premier greco. 

Anche la Slovacchia imporrà rigide restrizioni alle persone che sono ancora senza vaccino contro il Covid. Lo ha annunciato ieri il primo ministro Eduard Heger, mentre il Paese fa i conti con la quarta ondata di infezioni e ricoveri che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario. “È un lockdown per i non vaccinati”, ha chiarito Heger in una conferenza stampa trasmessa in diretta televisiva. 

La Slovacchia è uno dei Paesi europei con il più basso tasso di vaccinazione, stimato al 45%. In base alle nuove regole, solo le persone che sono state vaccinate o che hanno avuto il Covid negli ultimi sei mesi potranno entrare in ristoranti, centri commerciali, negozi che vendono beni non essenziali, svolgere attività sportive o partecipare a eventi pubblici. Le misure, che entreranno in vigore lunedì e sono previste per tre settimane, ricordano quelle adottate nella vicina Austria. 

La Slovacchia, riporta il Guardian, ha annunciato dati record in questi giorni per quanto riguarda i contagi e le autorità sanitarie hanno lanciato l’allarme sui pochi letti di terapia intensiva ancora disponibili per i pazienti con coronavirus.