(Adnkronos) – Con l’approssimarsi della primavera e dell’estate, la terza dell’era Covid, e soprattutto il netto allentamento della morsa della variante Omicron che ha fatto impennare il numero dei casi, l’Europa allenta su mascherine e green pass. Diversi Paesi hanno già iniziato a revocare le restrizioni e da qui fino alla fine di marzo la stragrande maggioranza hanno annunciato un graduale ritorno alla normalità.
Per esempio in OLANDA da domani, 18 febbraio, si avvia un processo di progressivo allentamento delle restrizioni che si concluderà il 25 febbraio quando sarà revocato l’obbligo della mascherina e il passaporto vaccinale. Da domani finirà il coprifuoco imposto alle 10 per i locali pubblici che potranno essere aperti fino all’una di notte, mentre anche altre restrizioni saranno revocate per stadi, teatri, cinema e ristoranti.
“Il Paese sarà di nuovo aperto – ha detto il ministro della Sanità, Ernst Kuipers – ma dobbiamo essere realistici, il coronavirus non è andato via”. Ed ha esortato gli olandesi a continuare ad esercitare cautela. Il 25 febbraio non sarà comunque revocato del tutto il green pass – attualmente in vigore in ristoranti, musei e per eventi sportivi – e rimarrà in vigore l’obbligo del test per alcuni eventi indoor, mentre le mascherine rimarranno sui mezzi pubblici ed aerei.
L’AUSTRIA revocherà quasi tutte le restrizioni imposte per frenare i contagi da Coronavirus il prossimo 5 marzo, fatta eccezione per l’obbligo di indossare le mascherine in alcune aree. Gli orari di apertura ridotti per bar e ristoranti verranno aboliti, i locali notturni saranno autorizzati a riaprire, le restrizioni sui grandi eventi saranno revocate, ha dichiarato il cancelliere Karl Nehammer. “Non abbiamo ancora superato la pandemia”, ha avvertito, ma la situazione è migliorata, specialmente negli ospedali. Già a partire da sabato non sarà più obbligatorio esibire la prova dell’avvenuta vaccinazione o guarigione per entrare nei ristoranti, nelle palestre e partecipare ai raduni.
Già dal 12 febbraio Vienna aveva iniziato ad allentare le misure, dando l’addio per le attività non essenziali e i luoghi della cultura è l’addio alla ‘regola 2-G’, che consentiva l’ingresso solo a persone vaccinate contro il Covid-19 o guarite dopo aver contratto l’infezione. Ora è necessario solo indossare una mascherina Ffp2 per entrare in negozi e musei. Da domani po, ad eccezione di Vienna, al ristorante potrà sedersi anche chi ha un tampone con esito negativo e non più solo chi è vaccinato contro il Covid-19 o è guarito.
Anche in SVIZZERA da domani saranno revocate la maggior parte delle misure anti covid. A partire da domani non saranno più necessari mascherina e green pass per accedere a negozi, ristoranti, istituzioni culturali, altre strutture aperte al pubblico e manifestazioni. Le misure sanitarie per l’ingresso in Svizzera saranno totalmente abolite.
Rimangono in vigore fino a fine marzo l’uso obbligatorio di mascherine nei trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie, così come l’isolamento dei positivi per cinque giorni. Cancellata anche la raccomandazione del telelavoro. Saranno le imprese a decidere se continuare a far lavorare i dipendenti da casa e imporre l’uso della mascherina nei loro locali visto che per legge sono tenute ad adottare le precauzioni necessarie per proteggere i lavoratori.
Sempre domani riaprono o le discoteche in BELGIO e LUSSEMBURGO, dove i governi dei due paesi vicini hanno deciso un importante allentamento delle regole contro il contagio del covid. In Belgio non solo si torna a ballare nelle discoteche, ma vengono revocate le restrizioni sull’orario di chiusura e il numero di persone ai tavoli in bar e ristoranti. I bambini sotto i 12 anni non dovranno più indossare la mascherina a scuola e lo smart working quattro giorni a settimana non sarà più obbligatorio ma solo consigliato. Si potranno organizzare concerti con persone in piedi e non vi saranno più tetti massimi di partecipanti per gli eventi all’esterno, né per matrimoni e funerali.
La GERMANIA, invece, ha deciso di aspettare fino al 20 marzo per avviare il piano, concordato da governo federale e i presidenti dei land tedeschi, per mettere fine e gran parte delle restrizioni anti Covid. Secondo la prima bozza di risoluzione della Cancelleria, “tutte le misure protettive di più ampia portata” saranno ritirate dal 20 marzo. Tuttavia, rimarrà in vigore il requisito della mascherina.
“Possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo di quanto fatto nelle scorse settimane”, ha detto il cancelliere Olaf Scholz annunciando la decisione. Il piano in tre punti sul quale è stato trovato l’accordo prevede uno stop graduale alle restrizioni per gli assembramenti privati, i negozi, ristoranti e alberghi. A partire dal 20 marzo, tutte le “misure protettive più stringenti” saranno cancellate.
Allo stesso tempo il cancelliere tedesco ha ribadito l’intenzione di andare avanti per far approvare in Parlamento l’obbligo vaccinale, definito “necessario per il prossimo autunno ed inverno”. L’alleggerimento delle restrizioni può funzionare, ha spiegato il cancelliere tedesco, solo se va di pari passo con l’ampliamento del programma vaccinale.
Anche la FRANCIA – dove dal due febbraio sono state revocate le mascherine all’aperto e lo smartworking, che comunque rimane raccomandato – pensa che da metà marzo potrebbe essere revocato l’obbligo di usare le mascherine al chiuso, anche a bordo dei mezzi pubblici. Ad annunciarlo è stato il ministro della Salute, Olivier Véran. Intanto, dal 28 febbraio scatta lo stop all’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi per i vaccinati, tranne che sui mezzi pubblici e nei luoghi in cui non è previsto l’obbligo di Super green pass.
A metà marzo, ha spiegato Veran, “si potrebbe cominciare a porsi seriamente la questione dell’obbligo di indossare le mascherine all’interno, adulti e bambini. E si potrebbe cominciare ad alleggerire il Green Pass conservandolo nei luoghi molto a rischio, come ad esempio le discoteche”.
Nel REGNO UNITO, dove l’allentamento delle misure con la revoca del green pass e dell’uso delle mascherine è già scattato a metà gennaio, Boris Johnson si accinge a eliminare ogni rimanente restrizione anti Covid, compreso l’isolamento dei positivi, in anticipo rispetto alla data fissata del 24 marzo. Nei giorni scorsi, il premier britannico ha detto che il 21 febbraio infatti presenterà la strategia del governo per convivere con il coronavirus, da trattare nel futuro come una endemia e non una pandemia.
Anche in SPAGNA dall’8 febbraio non è più obbligatorio l’uso delle mascherine all’estero, con la Catalogna che ha eliminato quasi tutte le restrizioni. Le discoteche riaprono senza limite di orario né obbligo di esibire una certificazione Covid all’ingresso.
Avanti nella revoca delle restrizioni anche i Paesi scandinavi, con la DANIMARCA che è stato il primo Paese in Europa, il primo febbraio, a non considerare il Covid come una malattia socialmente critica, rendendo non più obbligatorio indossare mascherine su mezzi pubblici e nei luoghi al chiuso, e avere il Green pass per entrare in discoteche, caffè, autobus e ristoranti. Riaperti i locali notturni. Le autorità continuano comunque a raccomandare l’uso della mascherina negli ospedali, nelle strutture sanitarie e nelle case di cura.
Sulla stessa strada la SVEZIA, con ristoranti e bar che tornano agli orari normali e niente più Green pass, perché il “il Covid non è più considerato una patologia che minaccia la società”. Anche la NORVEGIA ha abolito tutte le restrizioni, compreso distanziamento e mascherine, mentre solo gli adulti sintomatici dovranno fare il tampone e l’isolamento dei positivi passa dall’essere un obbligo a una semplice raccomandazione.