(Adnkronos) –
L’Inghilterra si avvia a revocare le restrizioni e le misure anti covid il 21 febbraio. La Francia valuta l’eliminazione del Green pass. Mentre l’Italia si appresta a cancellare l’obbligo di mascherine all’aperto da domani, 11 febbraio, da Londra e Parigi arrivano segnali di ritorno alla normalità. In Inghilterra, si profila lo stop all’isolamento per chi risulta positivo al Coronavirus e la data da cerchiare sul calendario è il 21 febbraio, il lunedì in cui il Parlamento torna a riunirsi. ”Se continua il trend incoraggiante dei dati a cui stiamo assistendo, prevedo che saremo in grado di togliere le ultime restrizioni, compreso l’obbligo di autoisolamento se risulti positivo al test, con un mese di anticipo”, ha detto il premier britannico Boris Johnson ad alcuni deputati. Secondo le regole attuali, le normative per contenere la diffusione del Covid-19 in Inghilterra in vigore dovrebbero scadere il 24 marzo.
In Francia, la svolta potrebbe arrivare tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, quando potrebbe essere revocato il green pass. Lo ha sottolineato il portavoce del governo francese, Gabriel Attal. “C’è un inizio di miglioramento negli ospedali e ci sono proiezioni che possono farci sperare che entro la fine di marzo o l’inizio di aprile la situazione negli ospedali sarà sufficientemente tranquilla da permetterci di revocare il pass vaccinale”, ha detto Attal, aggiungendo: “Abbiamo sempre detto che queste misure saranno revocate non appena la situazione sanitaria lo consentirà”.
Situazione ancora più definita in Svezia. Le restrizioni sono sostanzialmente sparite, Ristoranti e bar potranno operare con gli orari ‘pre-Covid’. La pandemia è finita “in termini di restrizioni” e il Covid non è più considerato una patologia che minacci la società, secondo le parole del ministro della Salute, Lena Hallengren, al Dagens Nyheter. Tracciamento e tamponi non sono più una priorità, secondo una linea che accomuna la Svezia alla Danimarca.
Segnali di uscita dalla pandemia arrivano anche dagli Stati Uniti. Nello stato di New York viene revocato l’obbligo delle mascherine al chiuso e del vaccino per entrare in ristoranti e negozi. La decisione della governatrice democratica Kathy Hochul mette fine ad una misura, adottata durante il picco delle nuova ondata di Covid, che aveva creato tensioni e scontri legali, la cui scadenza naturale era fissata per domani.
La governatrice ha quindi deciso di non rinnovarla, riportano i media americani, ma non è ancora chiaro cosa deciderà per quanto riguarda l’obbligo della mascherina nelle scuole, con l’ordinanza che l’impone destinata a scadere tra due settimane. New York intanto si unisce agli altri Stati a guida democratica, che sono stati i più severi nell’imporre le misure anti Covid, che hanno iniziato in questi giorni ad alleggerire le misure, sia in considerazione dell’allentarsi dei contagi, ma anche per valutazioni politiche in vista delle elezioni del prossimo novembre.
Per altri paesi, però, l’attenzione rimane alta. La Germania, che ha appena certificato altri 234mila nuovi contagi, non ha accantonato l’ipotesi di obbligo vaccinale, che potrebbe entrare in vigore, come ha detto la deputata liberale Marie-Agnes Strack-Zimmermann in un’intervista ai periodici del gruppo Funke, in vista del dibattito in parlamento. “Il nostro obiettivo è approvare la legge al Bundestag la seconda quindicina di marzo”, poi serviranno alcuni mesi per permettere la vaccinazioni e “l’obbligo dovrebbe entrare in vigore il primo ottobre, ha spiegato l’esponente liberale, sottolineando che l’obbligo riguarderà i maggiori di 18 anni e richiederà tre dosi.
Il cancelliere Olaf Scholz è a favore dell’obbligo ma non ha voluto presentare un progetto di legge governativo, per lasciare una maggiore possibilità di dibattito in parlamento di fronte alle diverse sensibilità dei tre partiti (socialdemocratico, verde e liberale) della coalizione. Secondo il progetto portato avanti da Strack-Zimmermann e altri deputati dei partiti di governo, l’obbligo seguirà un preciso percorso.
Dall’altra parte del mondo, infine, le news relative alla stretta attuata dal Giappone. La variante Omicron non allenta la resa e il primo ministro Fumio Kishida ha deciso la proroga di altre tre settimane dello stato di quasi-emergenza a Tokyo e in altre 12 prefetture. Nel corso di una conferenza stampa il premier giapponese ha anche annunciato l’allestimento di un migliaio di strutture mediche temporanee finalizzate a curare i pazienti Covid.