Con la variante Omicron che corre e che progressivamente soppianterà la Delta, “l’incidenza di Covid crescerà ancora. Io credo che nel prossimo futuro arriveremo anche a 150mila casi al giorno o più, con un picco che ci aspettiamo probabilmente a metà gennaio”. Lo prospetta il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano, che guardando al futuro rilancia la sua metafora: “Dobbiamo considerare che questa pandemia andrà avanti come le onde provocate da un sasso in uno stagno – ribadisce all’Adnkronos Salute – Ogni volta che si concentreranno situazioni favorevoli al virus, avremo ulteriori ondate”.
Per questo “penso che ci sarà la necessità di una vaccinazione periodica – conferma – presumibilmente con una strategia simile a quella che utilizziamo contro l’influenza”. Si prospetta, dunque, una profilassi annuale e mirata alle categorie più a rischio. Ma nel frattempo, dopo la terza, faremo anche una quarta dose? “Vedremo – risponde il medico – ma andrà fatta a questo punto con vaccini aggiornati” a Omicron, “considerando i 100 giorni necessari per l’adattamento” dei prodotti a mRna.
Pregliasco accoglie con favore le misure del nuovo decreto e tuttavia ritiene “che si possa andare oltre”. “Quelli approvati ieri” dal Consiglio dei ministri sono “interventi necessari – sottolinea – Ma forse nel prossimo futuro dovranno essere rinforzati, alla luce del fatto che a mio avviso l’incidenza” di Covid-19 “continuerà a salire: dopo questo periodo festivo avremo un’ulteriore quota di casi. E anche se la variante Omicron sembra essere più tranquilla” dal punto di vista dei sintomi, essendo molto più trasmissibile “sui grandi numeri mette sotto pressione i sistemi sanitari”.
“Bene il lockdown imposto di fatto ai non vaccinati – spiega all’Adnkronos Salute – ma credo che il Super Green pass anche per il lavoro sia necessario e utile”. L’obbligo vaccinale esteso ad altre categorie? “Non mi dispiacerebbe”, risponde. “L’idea dell’obbligo mi è sempre piaciuta come scelta di linearità. Concordo con chi dice che bisogna chiarire gli aspetti relativi all’indennizzo per eventuali danni, in modo che sia tutto trasparente e non ci siano scuse. Già adesso è così, ma non è chiara la prassi”, precisa.
Protagonista insieme ai colleghi Matteo Bassetti e Andrea Crisanti della video-canzoncina virale ‘Sì sì vax’, intonata sulle note di ‘Jingle Bells’ per la trasmissione di Rai Radio 1 ‘Un giorno da pecora’, Pregliasco si mostra possibilista sull’idea di calcare il palcoscenico del Festival dei fiori. “Andare a Sanremo? Beh, sarebbe un’occasione per comunicare. Se venissi invitato non ci andrei certo per cantare, ma magari per fare divulgazione” dice il virologo.
Dopo che oggi su ‘La Stampa’ Maurizio Costanzo ha firmato un pezzo intitolato ‘A Sanremo voglio il trio Pregliasco-Bassetti-Crisanti’, all’Adnkronos Salute che ne sonda la disponibilità teorica il docente dell’università Statale di Milano risponde con una battuta: “Lo so, sono stonatissimo. Non canterei, al massimo parlerei”.