Finalmente anche il mondo dello sport – e dunque anche quello del calcio – si adatta alle esigenze dettate da questa violenta recrudescenza di contagi, adottando uno specifico protocollo, così da evitare il blocco totale degli incontri.
Si tratta di un protocollo, la cui premessa dettava sin dall’inizio la necessità di “trovare delle regole sicure e condivise da tutte le amministrazioni, centrali e territoriali, per assicurare parità di trattamento e dare certezza al prosieguo delle attività sportive“. Dunque in riferimento alle proposte è stati quindi chiarito che “sono necessarie misure temporanee specifiche, da adattare comunque in considerazione dello scenario epidemiologico dei singoli territori e nazionale, che prevedano (come ad esempio nella scuola) una gradazione delle misure”.
Protocollo Covid per il mondo del calcio che verte su tre punti: dai tamponi alle mascherine fino ai casi di contagio nelle squadre
Ed oggi è stata finalmente raggiunta l’intesa, ed è stata la sottosegretaria Valentina Vezzali a presentare il protocollo alla Conferenza Stato-Regione, articolato tre punti che spiegano:
1) ”È necessario prevedere per la sorveglianza l’utilizzo di tamponi antigenici e/o molecolari, nel rispetto dei criteri definiti dal Ministero della Salute.
2) In presenza di un caso positivo all’interno del Gruppo Squadra, il positivo viene messo in isolamento, monitorato e controllato cosi come previsto dalla normativa sanitaria nazionale. I contatti ad alto rischio saranno sottoposti a test antigenico ogni giorno per almeno 5 giorni e obbligo di indossare la mascherina Ffp2 in tutti i contesti in cui non viene effettuata attività sportiva. Il protocollo si applica indipendentemente dallo stato vaccinale. Va comunque effettuato un test antigenico con esito negativo 4 ore prima della gara. Ai contatti a basso rischio (soggetti che entrano in contatto con il Gruppo Squadra anche in maniera non continuativa) si applicano le misure previste dalle indicazioni ministeriali, anche in relazione allo stato vaccinale. È raccomandato l’utilizzo della mascherina Ffp2.
3) Prevedere che con il raggiungimento di un numero di positivi superiore al 35% dei componenti del Gruppo Atleti venga bloccato l’intero Gruppo Squadra”.
Protocollo Covid, la Vezzali: “Un documento che consente di garantire il corretto e regolare svolgimento dei campionati”
Come ha poi commentato la Vezzali, “Grazie al lavoro di squadra svolto assieme ai ministri Mariastella Gelmini e Roberto Speranza e con il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, si è giunti ad un documento che consente di avere una procedura uniforme per tutte le autorità sanitarie locali e quindi di garantire il corretto e regolare svolgimento dei campionati“. Quindi, ha poi concluso, ”In attesa delle valutazioni del Comitato Tecnico Scientifico, esprimo la mia soddisfazione per un risultato importante raggiunto attraverso l’ascolto delle esigenze del mondo dello sport, per il tramite delle Federazioni interessate, che ha permesso di dare una risposta rapida ad una esigenza emersa dalle criticità vissute in questi giorni”.
Gravina: “Il protocollo Covid riconosce le responsabilità dello sport tutelando la salute e semplificando il rapporto con le Asl”
Dal canto suo, Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha affermato: “Il nuovo protocollo covid approvato in Stato-Regioni attende l’ok del Cts? Me lo auguro, è frutto di un lavoro svolto dalla Figc con il Governo, in raccordo con le Regioni. È un protocollo che riconosce la responsabilità dello sport, del calcio in particolare, e compenetra la tutela della salute con le esigenze di chiarezza interpretativa del nostro mondo nel rapporto con le Asl”.
Gravina: “Sul protocollo contiamo in una circolare del ministero della Salute per renderlo operativo già da questo week end”
Riguardo al punto del protocollo in cui viene affermato che il blocco dell’intera squadra solo se il numero di positivi è superiore al 35% dei componenti del gruppo atleti, ora sarà importante capire su che numero di calciatori dovrà essere calcolata la percentuale. Al momento si ipotizza una rosa composta da 25 calciatori.
Tuttavia Gravina assicura che “Non ci saranno deroghe. Ci stiamo confrontando con le Leghe, ma sarà la Federazione a decidere in tempi brevi. Ricevuto l’ok dal Cts sarà necessaria una circolare del Ministero della Salute per renderlo operativo, spero già da questo fine settimana”.
Gravina: “Gare a porte chiuse? Auspico che non ce ne sia bisogno, ma siamo legati inevitabilmente alla curva dei contagi”
Su un possibile rischio di dover disputare le gare di campionato a porte chiuse, il presidente della Fgci replica: “Auspico che non ce ne sia bisogno, ma siamo legati inevitabilmente alla curva dei contagi. Nonostante le divisioni, anche in questa occasione il nostro movimento ha dato prova di maturità”. Oltretutto ricordiamo che proprio lo stesso Gravina, d’accordo col premier Draghi, sono giunti alla soluzione che sia in Serie A, che in B, venga disposto per due giornate di poter dare accesso nei stadi a soltanto 5mila spettatori. In tal senso ha rimarcato il presidente federale. Dobbiamo continuare a interloquire con tutte le istituzioni sulla linea dell’unità e del dialogo”.
Gravina: “Con Del Pinto, attraverso la Vezzali, abbiamo chiesto al governo un sostegno concreto ed effettivo per i club in difficoltà”
Intanto Paolo Dal Pinto, presidente della Lega di Serie A, ha invitato la sottosegretaria Valentina Vezzali a fare pressione sul Governo, affinché si adoperi per un concreto – ed effettivo – sostegno nei confronti dei club in difficoltà. Un tema rispetto al quale Gravina tiene a sottolineare che “Ci siamo adoperati in questo senso. Dopo i contributi per le spese sanitarie, il riconoscimento dell’apprendistato professionale e la rateizzazione degli adempimenti fiscali e contributivi, confido si arrivi presto ad altri concreti riconoscimenti da parte del Governo”.
Gravina sugli Azzurri: “Spero che per i playoff ci saremo lasciati alle spalle questa ondata di Covid. Mi spiace per Chiesa, vinceremo per lui”
Infine, un pensiero alla Nazionale di Mancini, costretta a doversi misurare con i playoff per avere accesso ai Mondiali di Qatar 2022, in una situazione sanitaria certo non favorevole: “Mi auguro che a marzo ci saremo lasciati alle spalle il momento più difficile di questa nuova ondata di Covid”, è l’auspicio del presidente della Fgci, che ha anche voluto anche esprimere un pensiero di solidarietà ai calciatori ‘costretti’ a dover saltare questi importati appuntamenti calcistici: “per quel che riguarda gli infortuni sono particolarmente dispiaciuto per Chiesa. Come è successo per Spinazzola dovremo andare in campo e vincere anche per lui”.
Max