“Se il covid è una malattia pericolosa bisogna fermarsi. Se il covid è considerato un’influenza, chi non ha la febbre gioca. Va fatta una scelta”. Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, chiede chiarezza – non solo per il calcio – sulla gestione dei contagi covid e delle attività ordinarie. “Siamo rimasti a metà strada per mandare avanti la baracca, siamo in mano alle Asl con decisioni diverse da una regione all’altra. Se è qualcosa di estremamente pericoloso si deve fermare il paese, non solo il calcio. Se si declassa a influenza, chi ha la febbre sta a casa e chi non ha la febbre gioca”, dice Sarri tra l’intervista a Dazn e la conferenza stampa dopo la gara casalinga pareggiata 3-3 contro l’Empoli.
“Ce lo devono dire con chiarezza, non si capisce più questo: sì, ma, no, l’Omicron. E’ pericolosa o no? Devono dirci questo. Chi prende le decisioni deve essere chiaro con tutti, non solo con il calcio. Che malattia è questa? E’ pericolosa? E’ lockdown, con 2 milioni di positivi. Si deve fermare il calcio e si deve fermare tutto. Se sono sicuri che non sia pericolosa, chi ha la febbre sta a casa. Ci devono dire se è pericolosa, poi tutte le attività andranno avanti di conseguenza”, afferma.
Il campionato rischia di essere condizionato dalle decisioni delle varie Asl. “Siamo in mano alle decisioni di 20 Regioni, ognuna ragiona in modo autonomo. Quello che può essere un focolaio per il Lazio, non lo è per l’Umbria. Una squadra con 5 casi viene fermata, un’altra con 5 casi gioca. E’ dura anche fare un protocollo se le decisioni arrivano dalle Asl”.