Covid e scuola, quarantena ridotta e limitata ai compagni di banco: le regole potrebbero cambiare. “Senza distinzioni e discriminazioni, fermo restando ovviamente il principio di garantire il più possibile la sicurezza nelle classi”, dice all’Adnkronos il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso commentando il rischio di lesioni alla privacy degli studenti nel caso in cui ci fosse una diversificazione dei tempi di quarantena sulla base dello stato vaccinale degli studenti.
“Il ministero dell’Istruzione è tenuto a dare corso alle indicazioni che arrivano dalle autorità sanitarie, così come accade ormai dall’inizio della pandemia, ma sicuramente si pone la questione di non discriminare gli studenti – sottolinea Sasso – Nemmeno, ovviamente, sulla base dell’adesione o meno alla campagna vaccinale. Su questo concetto generale non sono possibili deroghe, perché ne deriverebbe un vulnus intollerabile ai danni dei ragazzi”.
“Bisogna considerare che nel caso dei minorenni è la famiglia a decidere in base alla propria sensibilità e per i minori di 12 anni non esiste al momento la possibilità di vaccinarsi. Fissare la durata della quarantena non rientra nelle prerogative del ministero dell’Istruzione, ma si è comunque aperta una riflessione sulla possibilità di ridurla per tutti – anticipa il sottosegretario – senza distinzioni e discriminazioni, fermo restando ovviamente il principio di garantire il più possibile la sicurezza nelle classi”.
“Certamente sì”. Così il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, ospite di ‘Timeline’ su SkyTg24 sull’ipotesi di una riduzione della quarantena per gli studenti dopo un caso di positività e di una limitazione ai soli compagni di banco in caso di test negativo per tutti i ragazzi. “Ci si sta lavorando – fa sapere il sottosegretario – vanno acquisiti ulteriori dati. Tutto dipenderà da quella che sarà la circolazione del virus nelle prossime settimane”. Non so dare una data ma è inevitabile che questo accadrà”, afferma ancora Sileri aggiungendo che del resto “abbiamo riaperto da pochi giorni – conclude – ma io dico che tra due o tre settimane, intorno al 10 di ottobre possiamo già fare un punto sulla scuola”.
“La difformità di durata delle quarantene consegue da una scelta delle autorità sanitarie. E su questo non abbiamo niente da dire. Ma da un punto di vista pratico non è una scelta soddisfacente perché sarebbe preferibile una durata unica”, dice all’Adnkronos il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli che commentando il possibile vulnus sul fronte dati sensibili legati alla vaccinazione degli studenti, deducibili al momento del rientro in classe, afferma: “Noi non registreremo, tratteremo o divulgheremo i dati, ma sicuramente a seguito della decisione delle Asl al momento del rientro degli allievi si verranno a conoscere. Ma questo è inevitabile e non è una violazione perché prevista dalle procedure di legge sanitarie preposte al trattamento dell’epidemia. Noi dirigenti non possiamo attribuirci competenze sanitarie dobbiamo eseguire ciò che dice la legge. C’è poco da fare: o si cambiano le leggi o ne accettiamo le conseguenze”.