“Siamo in un momento buono, dove anche per i ricoveri dei bambini positivi vediamo un calo e ce lo aspettavamo perché ormai sappiamo che le misure di restrizione hanno un’onda lunga. Ora però dal 26 aprile abbiamo riaperto e questo sicuramente avrà un effetto sulla curva dei positivi che si vedrà tra 2-3 settimane. Quindi ci aspettiamo di nuovo una crescita, ma siamo pronti”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Andrea Campana, responsabile del Centro Covid di Palidoro dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, facendo il punto sui casi di Covid-19 tra i bambini e gli adolescenti. Il ritorno in classe inciderà su questo rialzo della curva? “No, la riapertura della scuole non mi preoccupa, ormai sappiamo che non incide sui nuovi casi”, precisa il pediatra.
“Ormai abbiamo maturato una certa esperienza che mi porta a essere comunque ottimista per le prossime settimane – aggiunge – Potremmo avere un rialzo della curva dei casi anche tra i bambini, ma non di gravità della malattia che, anche in questa fase, con la prevalenza della variante inglese, non si è dimostrata più aggressiva”.
Tra un mese sarà estate, cosa possiamo i ragazzi come potranno viverla? “Incrociamo le dita – chiosa Campana – abbiamo ancora numeri alti. Dobbiamo stare attenti, le condizioni climatiche ci aiuteranno, ma serve davvero essere rigorosi nel seguire le indicazioni che fino ad oggi abbiamo avuto. Poi – conclude – si deve puntare tanto sulle vaccinazioni, sui tamponi e sul tracciamento. Speriamo di poterci godere qualche mese di serenità”.
L’arrivo, annunciato in queste ore da Pfizer/BioNTech, di un vaccino anti-Covid per le fasce d’età under 16, “sarà determinante”, ha detto poi Campana.
Sulla possibilità che i genitori, visto che i bambini sono meno colpiti da Sars-CoV-2, possano fare resistenza al vaccino, Campana osserva che “le mamme e i papà sono molto coinvolti su questo tema, sanno che i bambini possono essere serbatoi del virus e contagiare i nonni”.
Secondo il pediatra, “il futuro saranno poi le co-somministrazioni dell’anti-Covid con i vaccini tradizionali pediatrici e questo permetterà di razionalizzare”.