“Io prevedo una convivenza col virus abbastanza lunga”. Parola di Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova, a ‘Newsroom Italia’ su RaiNews24.
“Consideriamo – ha evidenziato – che per eliminare un virus come quello del vaiolo ci sono voluti 40 anni e quello della poliomielite dopo 70 anni forse cominciamo a sperare di poterlo eliminare completamente. Quindi ci vuole molto tempo e dei vaccini estremamente efficaci”.
“Dobbiamo incoraggiare al massimo l’adesione alla vaccinazione, perché questa variante mette in pericolo tutto il lavoro fatto fino ad adesso”, ha aggiunto. “Questa è una variante – ha ricordato – che ha un indice di trasmissione estremamente elevato, che porta l’indice dell’immunità di gregge all’85%, quindi significa che l’85% della popolazione deve essere protetta: non vaccinata, protetta. Se vogliamo dare retta ai dati che ci giungono da Israele, che ci dicono che le persone vaccinate con doppia dose di Pfizer sono protette al 70%, significa che, anche vaccinando tutta la popolazione italiana, si raggiungerebbe una protezione del 70% che è inferiore a quella necessaria per arrivare all’immunità di gregge. Il che significa – ha detto ancora il virologo – che avremo nonostante tutto trasmissione del virus e questa trasmissione sarà in grado di raggiungere i 2 milioni e mezzo di persone sopra i 60 anni che non sono ancora vaccinate”.
“Se noi ci vacciniamo non è che risolviamo il problema, perché la maggior parte del mondo rimane esposta e praticamente diventa un incubatore di varianti” di Sars-CoV-2, ha rilevato.
“Noi abbiamo bisogno di generare una nuova generazione di vaccini, una generazione di vaccini – ha spiegato il virologo – che possa essere facilmente adottata da Paesi con poche risorse economiche. Già il fatto che una persona deve essere vaccinata due volte per molti Paesi dell’Africa, e stiamo parlando di quasi 2 miliardi di persone, è un grossissimo problema perché molti di questi Paesi non hanno l’anagrafe quindi non sanno nemmeno quanti abitanti hanno, come si chiamano e dove rintracciarli”. In più, ha aggiunto Crisanti, “un vaccino che costa 20 dollari come Pfizer è assolutamente improponibile perché 20 dollari è il budget annuale in molti Paesi africani per persona”. Non solo. “L’80% delle persone che vive in Paesi con poche risorse economiche non ha accesso all’acqua e alla corrente elettrica, figuriamoci se possono distribuire un vaccino che ha bisogno della catena dell’ultra freddo. E questo – ha sottolineato – solo per evidenziare alcune problematiche che abbiamo di fronte nei prossimi anni.
“Non dobbiamo guardare solo a noi stessi – ha ammonito l’esperto – E’ stato detto giustamente che abbiamo vissuto una grande tempesta, ma la verità è che non stavamo tutti nella stessa barca. E questo vale sia per i cittadini italiani sia tra le varie nazioni del mondo”.