(Adnkronos) – “Perché sono sempre stato disponibile per interviste e ho accettato di andare in tv durante la pandemia di Covid-19? Perché penso sia utile fare della comunicazione, la gente vuole sapere. E alla fine non è vero che le voci” degli scienziati in tv “sono contrastanti, questo è un falso mito”. E’ il pensiero del virologo Andrea Crisanti, che commenta così all’Adnkronos Salute uno dei passaggi del libro che il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza coronavirus, ha scritto con il giornalista Beppe Severgnini (edito da Rizzoli e in uscita domani con il titolo ‘Un italiano – Quello che la vita mi ha insegnato per affrontare la sfida più grande’).
Figliuolo dedica alcune parole anche ai virologi e dice di aver “pensato che certe scene potevamo, e dovevamo, risparmiarcele. Non hanno aiutato la gente a capire”. Per il commissario forse questi esperti, “molti dei quali bravissimi, in ambito scientifico sono stati un po’ negletti. Non perché la virologia sia una disciplina minore” ma, aggiunge, “il grande pubblico un virologo manco sapeva chi era”, e “la fama improvvisa ha fatto emergere nel mondo scientifico contrasti umani e naturali”. Per Crisanti questo dei contrasti fra gli esperti in Tv “su un sacco di questioni è un falso mito. Ma mi esprimerò solo una volta che tutto questo argomento sarà chiuso, e quando sarà uscita fuori la perizia di Bergamo”, dice riferendosi all’inchiesta in corso (nell’ambito della quale Crisanti è stato consulente della procura) sulla gestione delle fasi iniziali della pandemia in una delle prime aree d’Italia colpite dal virus.
“In ogni caso – osserva il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova – ognuno può scrivere quello che gli pare. Io mi sono sempre astenuto dallo scrivere libri. Ne ho scritto solo uno, legato più che altro al carattere scientifico” della pandemia, “quindi che volete che dica? Ognuno può fare quello che gli pare ovviamente. E non mi metto a fare polemiche stupide. Non mi interessano”.
Allo stesso modo Crisanti si mostra “non interessato” a “dietrologie e complottismi”. Lo dice riferendosi a un altro passaggio del libro di Figliuolo, in cui l’autore osserva che al vaccino anti-Covid di AstraZeneca non hanno giovato le dieci raccomandazioni diverse in 6 mesi che lo hanno riguardato. “Era un vaccino efficace e aveva dei piccoli problemi che potevano essere tranquillamente risolti – ammette Crisanti – ma non si può fare dietrologia né complottismo, non avrebbe senso”.
Quanto all’argomento virus e pandemia finito nel buio mediatico dall’oggi al domani, cancellato dal dramma che sta vivendo l’Ucraina, Crisanti osserva: “L’argomento non è stato silenziato, si è silenziato da solo perché, di nuovo, è un problema di domanda e offerta. La gente è interessata” ad altro ora “piuttosto che al virus. E’ giusto così. Quindi dipende dalla situazione di emergenza e si sceglie chi ascoltare”.