Dopo mesi di ‘esposizione mediatica’, dove si è trovato a dover discutere di mille tesi ed opinioni rispetto alla pandemia, commenta amareggiato che “noi virologi, e mi va bene, siamo il parafulmine e lo sfogatoio di tutti i sofferenti. Ci sta”. “Almeno – aggiunge poi in rifermento al lungo periodo di lockdown e restrizioni – si è identificato un colpevole”.
Dunque, per l’ennesima volta, il docente dell’Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, viene invitato ad esprimersi circa la ‘previsione’ di turno: come sarà il prossimo autunno? “Tranquillo, magari con zone rosse limitate”, tuttavia, tiene a rimarcare, “Dovrebbero esserci le necessarie attenzioni, mirate il più possibile. Il Covid quello che ci ha insegnato a fare è a essere molto attenti e gestire le cose nel più breve tempo possibile”.
Insomma, secondo Pregliasco ora “le cose si stanno muovendo. Mi pare che ci sia una buona attenzione e credo che nel breve – aggiunge alludendo sia al tracciamento che al sequenziamento del virus nel Paese – avremo una maggiore capacità di gestire la cosa“.
Si fa un gran parlare della contagiosità della variante Delta eppure, proprio in Inghilterra, laddove imperversa, il premier Johnson ha annunciato proprio oggi che, nonostante l’aumento dei contagi legati alla variante Delta, il 19 luglio il Regno Unito riaprirà tutto. Ma questa, osserva Pregliasco,”è una scelta politica. E’ un problema sempre di equilibrio su aspetti che possono essere pesanti rispetto a un lockdown che fa soffrire”.
Max