“Al premier Draghi, che si accinge a definire l’uso del green pass nei luoghi di lavoro, chiediamo chiarezza, regole certe, coerenti con la campagna vaccinale e con l’obiettivo di dare concretezza al Piano nazionale di ripresa e resilienza.” Lo ha detto Mario Mantovani, la confederazione dei dirigenti pubblici e privati e delle alte professionalità, riferendosi alla riunione a Palazzo Chigi, fra il presidente del Consiglio e i leader dei maggiori sindacati sul green pass e il suo utilizzo nei luoghi di lavoro, sui mezzi di trasporto e nell’accesso a numerosi servizi. “Il sindacato dei manager – ha chiarito – si è già espresso a favore del green pass, così come aveva fatto a sostegno della campagna vaccinale, senza ideologismi ma con lo spirito pragmatico di chi quotidianamente, deve contemperare processo produttivo e benessere del lavoratore all’interno di precisi quadri regolatori”.
“E’ di questo ora – ha sottolineato – che abbiamo bisogno: regole e tempi certi per sfruttare fino in fondo l’occasione offerta dalla ripresa economica e dalle ingenti risorse in arrivo del pnrr”. “Se il numero di persone non vaccinate – ha affermato – dovesse rimanere elevato e la situazione pandemica dovesse peggiorare, dopo un parere tecnico-scientifico degli organi competenti, sarà il Governo decidere se limitare non la libertà personale ma quella di circolazione per chi non ha il green pass. Regole che spetta alla legge individuare, definendo i comportamenti corretti e applicando le relative sanzioni e ammende in caso di mancato rispetto”.
“Stiamo parlando – ha aggiunto Mario Mantovani – di convivenza e di responsabilità: è in quest’ambito che crediamo vada trovata la strada per proseguire con determinazione e competenza nella campagna anti-Covid. Senza dimenticare le migliaia di posti di lavoro che dipendono dall’azione di rilancio della nostra economia”. “Se non si riuscisse a trovare una sintesi in tempi brevi e a tradurre in legge il sistema migliore per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e la salute dei lavoratori, allora si potrebbe intervenire sul fronte contrattuale, magari aggiornando alla luce del green pass il protocollo sindacati-imprese sulla sicurezza siglato ad aprile e coinvolgendo le altre sigle sindacali da sempre rappresentative degli interessi, dei diritti e dei doveri nei luoghi di lavoro”, ha concluso Mantovani.