Una rapida risposta a livello internazionale avrebbe potuto evitare che l’epidemia di Covid scoppiata in Cina nel 2019 si trasformasse nel 2020 in una catastrofe globale. Sono le conclusioni con le quali un rapporto indipendente punta il dito contro le responsabilità dell’Organizzazione mondiale della sanità e dei leader mondiali di fronte alla pandemia.
Il rapporto, commissionato proprio dall’Oms e realizzato dagli esperti dell’Independent Panel for Pandemic Preparedness and Response, indica diverse soluzioni da adottare per il futuro e fa decine di raccomandazioni, compresa l’attribuzione di maggiori poteri di sorveglianza all’Oms. Gli esperti non hanno esaminato le origini del Sars-Cov-2, ma criticano le autorità cinesi e l’Oms per la troppa lentezza nel riconoscere che il virus si stava diffondendo tra la popolazione di Wuhan e poi nell’avvertire il mondo riguardo alla trasmissione dl virus da umani a umani.
“Per i futuro, dovrebbe essere usato dall’inizio un approccio precauzionale, ammettendo che una malattia respiratoria può diffondersi da persona a persona, a meno che non venga accertato il contrario”, si afferma nel rapporto. Gli esperti indipendenti criticano quindi l’Oms per non aver dichiarato fino al 30 gennaio che il covid era un’emergenza sanitaria di livello internazionale e per avere atteso fino all’11 marzo del 2020 per dichiarare la pandemia.
Le raccomandazioni contenute nel documento comprendono un nuovo trattato internazionale per la creazione di un Consiglio globale per le minacce alla salute; più poteri di indagine per l’Oms e la possibilità di pubblicare informazioni sulle epidemie anche senza l’approvazione dei governi; nuovi fondi per l’International Pandemic Financing Facility (Ipff), prevedendo una spesa tra i 5 e i 10 miliardi di dollari all’anno nella preparazione per fronteggiare le pandemie e tra i 50 e i 100 miliardi di dollari in caso di emergenza.