Puntuale come ogni venerdì in quest’ultimo anno, oggi – per l’ultima volta? – si è riunita la Cabina di regia per studiare i dati relativi al monitoraggio settimanale della curva epidemiologica nel Paese.
In generale, s legge nel report, “Dopo settimane, a livello nazionale, è in lieve calo l’incidenza settimanale a livello nazionale: 836 ogni 100.000 abitanti (25-3/31-3) rispetto a 848 ogni 100.000 abitanti (18-03/24-03)”. In relazione invece al periodo compreso fra il 9 ed il 22 marzo, aggiungeil report, “l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,24 (range 1,14-1,31), in aumento rispetto alla settimana precedente, quando era 1,12”.
Dunque, in tema di contagi, al momento quattro regioni risulterebbero ‘ad alto rischio’: Valle d’Aosta, Lazio, Emilia Romagna e Puglia. Nello specifico, a farle emergere a dispetto delle altre, queste 4 regioni mostrerebbero “molteplici allerte di resilienza”, attraverso quanto registrato indicatori decisionali. Ecco poi l’Abruzzo, a rischio moderato, ma seriamente candidato ad una progressione ‘in peggio’.
Sono invece 11 le regioni e province autonome a ‘rischio moderato’: Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, le province autonome di Bolzano e Trento, Sardegna e Veneto.
Bene infine, in quanto considerate a ‘rischio basso’: Calabria, Marche, Sicilia, Toscana e Umbria.
Commentando i dati del monitoraggio con i giornalisti, il presidente dell’Iss (Istituto superiore di Sanità), Silvio Brusaferro, ha spiegato che “Nell’ultimo periodo la curva si è appiattita. Questo è confermato da un’incidenza in calo che, nell’ultima settimana su centomila abitanti, è di 836. La trasmissibilità rimane sopra la soglia epidemica nella seconda metà del mese. Il quadro europeo è coerente. Alcuni Paesi cominciano a ‘schiarirsi’, nei grafici, per quanto riguarda le curve che da un rosso più intenso, che segnala una forte circolazione, l’intensità si riduce“. Inoltre, ha aggiunto, “Guardando l’incidenza, negli ultimi sette giorni, delle Regioni italiane vediamo che molte hanno un incremento lieve, mentre alcune cominciano ad avere le ‘curve blu’ che indicano una fase di decremento”.
Quindi il presidente dell’Iss ha poi commentato l’andamento dei contagi nelle varie fasce anagrafiche, spiegando che “negli ultimi 7 giorni vediamo che nelle fasce più giovani viene segnalato un decremento del numero di nuovi casi, mentre le fasce d’età più avanzate mostrano un lieve incremento. Le curve dei gruppi sotto i 5 anni, tra i 5 e gli 11, e tra i 12 e i 19, ha proseguito l’esperto, mostrano sostanzialmente come la curva in crescita si sia appiattita e in alcuni casi sia cominciata una decrescita, anche se è un dato che deve essere stabilizzato”. Tuttavia, ha avvertito Brusaferro, “La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti – evidenzia il report Iss – è la fascia d’età 10-19 anni con un’incidenza pari a 1.077 per 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente. Al momento, l’incidenza più bassa, ma sempre molto elevata ed in aumento rispetto alla settimana precedente, si rileva ancora nelle fasce di età 70-79 e 80-89 con un’incidenza di 548 e di 516 casi per 100.000 abitanti”.
Infine l’esperto ha voluto ribadire l’importanza del vaccino e come abbia invito positivamente su questo lento declino dei contagi: “Avere una vaccinazione completata con la dose booster protegge in maniera molto significativa dalla malattia severa, ma possiamo vedere dai dati che protegge in modo significativo anche dal contrarre l’infezione”. Però, ha obiettato, ”Resta stabile il numero di quanti non hanno fatto la terza dose e dei non vaccinati. Sulle vaccinazione anti-Covid c’è una situazione stabile in generale, ma è stabile anche la quota di persone che hanno avuto il booster, un aspetto che va segnalato per l’importanza che ha per le persone per cui è raccomandata. Rimane stabile il numero di persone che non hanno iniziato il ciclo vaccinale”.
Dal canto suo, prendendo la parola, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, ha tenuto a rimarcare che “con la fine dell’emergenza cambia la gestione della pandemia, ma il virus c’è sempre”. E dopo aver riassunto i dati relativi al monitoraggio settimanale, l’esperto ha concluso spiegando che ”Continua il lavoro del ministero della Salute. Vaccini, uso della mascherina, distanziamento, lavaggio della mani, sono degli strumenti estremamente utili e che ormai siamo abituati ad utilizzare. Quindi è importante mantenerli”.
Max