Variante Omicron: “In Italia ci sono 11 sequenze confermate. Il valore di Rt è intorno a 1.2, secondo i dati preliminari. Stasera o domani avremo i dati più aggiornati, ma è evidente che siamo in una situazione di crescita della circolazione virale”. Così il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, nel corso dell’audizione in Commissione Affari costituzionali del Senato, intervenendo sul decreto Super green pass e sull’obbligo vaccinale esteso ad alcune categorie lavorative.
Dunque, oltre alle “11 sequenze confermate in diverse regioni (Calabria, Campania, Sardegna, Veneto e provincia autonoma di Bolzano,ndr)”, ha precisato ancora Brusaferro, ve ne sono “altre sospette”. Per lo più si tratta di persone “transitate in Sudafrica o contatti stretti di persone che avevano trascorso periodi in Sudafrica”. Quindi, entrando nello specifico dei casi, ha aggiunto, la piattaforma ICoGen, indica 7 del cluster in Campania; 1 in un paziente in provincia di Bolzano; 1 in un paziente in Veneto; 1 in Sardegna e 1 in Calabria.
Dunque, ha aggiunto l’esperto dell’Istituto superiore di sanità,”siamo ancora in una situazione epidemica. La curva è in crescita e l’incidenza settimanale, a ieri sera, è pari a 173 casi ogni 100mila abitanti. L’epidemia sta ancora aumentando in termini di nuovi infetti. I dati europei mostrano che ci troviamo in una situazione particolarmente significativa in tutta l’Ue, in particolare nei paesi confinanti”.
Entrando poi nella situazione relativa agli ospedali, Brusaferro ha illustrato che ”Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto, c’è una crescita di un punto percentuale ogni settimana. Il dato nazionale relativo all’area medica aggiornato al 6 dicembre si attesta al 9,9%. In terapia intensiva si arriva al 7,5%. I dati indicano che ci troviamo di fronte ad una crescita della circolazione”.
Attualmente nel Paese, “ci sono ancora 6,5 milioni di persone sopra i 12 anni d’età, che non hanno cominciato il ciclo vaccinale, non hanno fatto nemmeno una dose. Molte di questi sono in fascia lavorativa, fra i 30 e i 60 anni. Le coperture più basse si registrano in particolare fra i 30 e i 49 anni, la fascia d’età caratterizzata da una maggior circolazione del virus”. Dunque, ha poi concluso con preoccupazione il presidente dell’Iss, “Questo 10% circa di popolazione è un numero significativo, che favorisce la circolazione virale“. Il dato positivo viceversa è che fra gli over 80 sta crescendo la somministrazione della terza dose: il 57% ha fatto il richiamo”.
Max