Mentre come è giusto che sia, l’attenzione geniale è focalizzata sul conflitto in Ucraina, e sul gran lavoro delle diplomazie, nel frattempo il nostro quotidiano prosegue non trascurando fatti e dinamiche ugualmente importati. Fra queste la situazione epidemiologica del Paese, dove, sebbene la situazione sembra vada migliorando, continuando con i suoi monitoraggi settimanali, la Cabina di regia, in collaborazione con l’Iss ed il ministero della Sanità, continua a fornire dati.
Dati che in questi ultimi sette giorni, stando a quanto riferisce il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, mostrerebbero purtroppo un improvviso ‘peggioramento’ della situazione: ”Durante questa settimana c’è stata un’inversione nell’andamento della curva di contagi Covid-19 in Italia”. Infatti, spiega l’esperto, ”Nelle ultime settimane era in decrescita, nell’ultima la decrescita stava rallentando e in questa settimana assistiamo a una curva che ricomincia a salire, e infatti l’incidenza a 7 giorni per 100mila abitanti questa settimana è salita 510 casi Covid rispetto ai 433 della scorsa settimana“.
Nello specifico, riguardo all’andamento del contagio in base all’età, il presidente dell’Iss osserva che è “caratterizzato da una circolazione significativamente più intensa nelle fasce d’età più giovani. Concentrandosi su queste ultime, fra i bambini e ragazzi sotto i 20 anni, si evidenziano i primi segnali di una ripresa della circolazione soprattutto in queste fasce d’età“.
Meno male che, rivela il monitoraggio della cabina di regia, in tutto ciò “l’occupazione dei posti letto continua a decrescere. Ma sappiamo che c’è sempre un intervallo di tempo tra quando si muove la circolazione in termini di incidenza e gli effetti che possono avvenire in termini di necessità di ricorrere a terapie o assistenza ospedaliera”. Infatti, precisa Brusaferro, “Nelle tendenze a 30 giorni, si osserva come, in particolare, ci sia in alcune regioni una probabilità di occupazione per quanto riguarda le aree mediche”.
Infine, ha concluso Brusaferro “c’è un dato che va censito e sottolineato, perché caratterizza un po’ l’andamento di questa ondata che vede Omicron come la variante dominante: è il dato delle reinfezioni. Il dato delle reinfezioni è importante. Secondo il grafico mostrato dall’esperto, da fine dicembre è sopra il 3% e ci deve portare ad attenzione e prudenza”.
Poco dopo, in conferenza stampa, anche il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, è intervenuto confermando quando rivelato da Brusaferro: ”dopo diverse settimane di decremento, notiamo un aumento nel numero dei casi di Covid-19, per cui la circolazione virale resta piuttosto elevata, anche se vediamo una diminuzione delle ospedalizzazioni. Per questo motivo è bene affrontare questa fase mantenendo dei comportamenti che siano ispirati alla prudenza“.
Infine, riassumendo i dati raccolti in quest’ultima settimana dalla Cabina di regia, Rezza, ha sottolineato come “il tasso di incidenza dei casi di Covid è tornato leggermente a salire, fissandosi ora intorno a 510 casi per 100mila abitanti. Ed anche l’indice Rt mostra una tendenza all’aumento, siamo intorno allo 0,83, anche se sempre al di sotto dell’unità. Per quanto riguarda il tasso di occupazione dei posti letto di area medica e delle terapie intensive registriamo una tendenza alla diminuzione, con percentuali rispettivamente del 12,9% e del 5,5%“.
Max