(Adnkronos) – In questa fase dell’epidemia di Covid-19, “caratterizzata dalla circolazione di varianti altamente trasmissibili, è verosimile che ci sia stato anche un aumento della quota di persone che hanno avuto un’infezione non notificata ai sistemi di sorveglianza per motivi legati sia alla mancata diagnosi che alla ‘autodiagnosi’. Questo fenomeno potrebbe portare alla sottostima del tasso di incidenza, e quindi del rischio relativo, e dell’efficacia vaccinale”. E’ l’allarme lanciato dall’Istituto superiore di sanità nel report esteso su Covid-19, pubblicato oggi.
L’Iss registra poi “nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni Covid-19 sul totale dei casi segnalati risulta pari a 12%, in leggero aumento rispetto alla settimana precedente (11,7%)”. Il dato emerge dal report esteso dell’Istituto superiore di sanità. Dal 24 agosto 2021 al 13 luglio 2022 sono stati segnalati 813.817 casi di reinfezione, pari a 5,2% del totale dei casi notificati.
Il rischio di reinfezione aumenta dopo 210 dalla diagnosi Covid-19, nei non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni, nelle donne, nei più giovani (12-49 anni) e negli operatori sanitari.