“I rischi del vaccino anti-Covid per le persone con emofilia sono esattamente identici a quelli di qualsiasi altra persona che si sottopone a vaccinazione. Esattamente pari a quelli della popolazione generale. Non vi sono in letteratura dati che dimostrino o suggeriscano che il paziente emofilico, o affetto da altra patologia emorragica congenita, abbia rischi maggiori di effetti collaterali rispetto agli altri”. Lo ha spiegato Angiola Rocino, ematologa e presidente dell’Associazione italiana centri emofilia (Aice), nel corso dell’evento in streaming – organizzato dalla Federazione delle associazioni emofilici (Fedemo) al Palazzo dell’Informazione Adnkronos di Roma – in occasione della Giornata Mondiale dell’emofilia 2021, che si celebra il 17 aprile.
“Per la scelta del vaccino dunque – continua Rocino- non c’è motivo di comunicare la preferenza per un vaccino o un altro. Come Aice ci atteniamo esattamente a quello che è la priorità vaccinale e a quelle che sono le scelte ministeriali”.
Rocino ha sottolineando che, rispetto alla vaccinazione, “i problemi ematici sono davvero irrisori, parliamo di un piccolo ematoma. E la maggioranza dei pazienti emofilici sono già in profilassi. Quella che noi diamo come indicazione pratica è che, se si è stati convocati per ricevere il vaccino in concomitanza con l’infusione routinaria, quest’ultima venga rinviata al giorno dopo”, ha concluso Rocino rispondendo a una domanda sui comportamenti concreti da adottare in caso delle infusioni di routine concomitanti.