Il contesto è si emergenziale, e dunque è in parte anche ‘passabile’ il lessico tipicamente ‘militare’ con il quale stamane il Gen. Figliuolo – visitando l’Hub vaccinale di Confindustria – l’ha giurata al suo nemico invisibile: “A giugno daremo la spallata al Covid con oltre 20 milioni di vaccini in arrivo“.
Quindi senza entrare nel merito degli aspetti scientifico-sanitari che potrebbero comportare o meno (ma giustamente il suo ruolo è un altro), il Commissario all’emergenza ha commentato la vaccinazione rivolta ai minori spiegando che per “la fascia 12-15 anni, oltre due mln di ragazzi, dobbiamo affidarci ai pediatri di libera scelta”.
Insomma, ha quindi aggiunto il ministro della Salute Roberto, Speranza, ”Si apre una fase nuova. Nessuno ce la fa da solo, non basta un ministro, un assessore, un commissario. Non basta neanche il governo da solo ma serve un grande patto paese che declini e gestisca questa fase, speriamo l’ultima, di una pandemia che ci ha pesantemente ferito per poter programmare il futuro: trasformare una crisi in cui ancora siamo in una grande opportunità di ripartenza”. Quindi rispolverando anch’esso il tipo lessico caro ai politici, alla sinistra in particolare, Speranza ha auspicato “Un patto in cui ciascuno faccia la propria parte fino in fondo. Ci possiamo arrivare perché questo è un grande Paese che sa essere all’altezza delle attese dei cittadini e che ha le energie e le competenze che ho avuto le energie e le competenze per gestire mesi difficili di emergenza e ora per programmare il futuro. E anche questo Hub ha dunque un messaggio di ragionata fiducia per una sfida che sapremo vincere”.
Max