Novantasei anni lui, novantaquattro lei: Osvaldo e Luisa, coppia milanese insieme da settant’anni, da quando è esplosa la pandemia sono bloccati in casa con una figlia invalida in una clinica specializzata. Per tutti questi mesi non avrebbero potuto vedere la figlia se non fosse stato per l’Ordine di Malta che ha donato loro degli iPad per farli ‘incontrare’.
“La coppia – racconta all’Adnkronos Niccolò d’Aquino di Caramanico, direttore di ‘Orma’, la principale rivista dell’Ordine di Malta – negli anni non è stata più in grado di assistere la figlia che ad un certo punto è stata portata in una clinica specializzata”. Quindi la pandemia con l’impossibilità per i due anziani genitori di andare a trovare la figlia invalida. I volontari dell’Ordine di Malta, come racconta Niccolò d’Aquino, hanno in un certo senso accorciato le distanze regalando loro degli iPad. In questo modo ogni giorno i genitori anziani si tengono in contatto con la figlia.
Nel report stilato dal delegato dell’Ordine di Malta per la Lombardia sono tante le storie che raccontano di come i volontari dell’Ordine di Malta in tutto questo tempo di pandemia non si risparmiano. Nel piazzale della chiesa multietnica di Milano è stato allestito anche un ospedale da campo. “Tra gli ultimi – racconta Niccolò d’Aquino di Caramanico – ci sono di certo quei lavoratori stranieri, sempre più indispensabili sia nel supporto domestico alle famiglie italiane sia nelle aziende, fabbriche e industrie: spesso non hanno accesso o lo hanno molto limitato alle cure sanitarie. Così, a Milano, sul sagrato di una chiesa dove si celebrano le messe nelle lingue diverse dall’italiano è stato attivato un posto di primo ascolto medico, guidato da medici della locale Delegazione. Il progetto, ‘Maria aiuto dei migranti’ è realizzato d’intesa con la Pastorale dei migranti della Diocesi. L’immediato successo – confermato dalla fila dei fedeli in attesa, in crescita ogni domenica – ha spinto il Comune di Milano a concedere il proprio patrocinio all’iniziativa. Un ulteriore segno della validità e dell’apprezzamento del nostro lavoro”.
Uno sguardo ancora più attento continua a essere rivolto agli ‘ultimi fra gli ultimi’. “Non potevamo abbandonare le famiglie che accogliamo a Napoli nelle due case di ospitalità per genitori di bambini afflitti da patologie gravi e ricoverati in ospedale”, racconta nel report Arturo Martucci di Scarfizzi, Procuratore del Gran Priorato di Napoli e Sicilia. E così, pur tra mille difficoltà, l’assistenza è continuata: “E una commovente lettera che ci ha scritto una bambina dimessa al termine delle cure è stata la più bella ricompensa”.
Il servizio dell’Ordine di Malta si è prodotto anche dal cielo con il monitoraggio del traffico automobilistico attraverso i droni. “E così – racconta il direttore di ‘Orma’ nel suo report sull’attività dell’Ordine di Malta – al Corpo militare dell’Ordine di Malta, ausiliario dell’Esercito italiano, alcune polizie municipali hanno richiesto la collaborazione per controllare gli eventuali trasgressori alle limitazioni dei movimenti richiesti dalle autorità governative durante il lockdown”.
“Il Covid, nella sua tragedia, ha avuto almeno un aspetto positivo: ha saputo alimentare e variegare la fantasia caritativa e assistenziale del nostro Ordine”, commenta Clemente Riva di Sanseverino, Procuratore del Gran Priorato di Lombardia e Venezia. Amedeo de Franchis, Procuratore del Gran Priorato di Roma annota: “Abbiamo cercato e trovato modi innovativi per rilanciare la nostra azione benefica e renderla più efficace. Riuscendoci, abbiamo saputo trarre un risultato utile dalla cupa emergenza socio-sanitaria in atto”.