‘Ufficialmente’, ogni venerdì, attraverso la collaborazione dell’Iss e del ministero della Salute, la cabina di regia monitora l’andamento della curva epidemiologica nel Paese, rendendo noto sia l’Rt che i valori dell’incidenza dei contagi.
Tuttavia, parallelamente, anche la Fondazione Gimbe monitora settimanalmente la situazione e, riguardo a quest’ultima, il presidente Nino Cartabellotta (nella foto), ha informati che “Per la terza settimana consecutiva si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali (+37,7%) come documenta anche la media mobile a 7 giorni, più che raddoppiata in meno di un mese passando da 2.456 il 15 ottobre a 5.870 il 9 novembre“.
I dati, riferiti alla settimana 3-9 novembre, secondo la Fondazione segnano infatti un forte incremento rispetto a quella precedente: 41.091 nuovi casi contro 29.841, e 330 decessi contro 257. Allo stesso modo crescono anche i ricoveri ospedalieri con sintomi (3.436 contro 2.992), e le terapie intensive (421 contro 385).
I positivi sono ora 100.205 contro i precedenti 84.447 mentre, quanti in isolamento domiciliare, 96.348 contro 81.070.
A livello regionale invece, prosegue lo studio stilato dal Gimbe, premesso che nessuna regione è a rischio zona gialla, ovunque è stato registrato un incremento percentuale dei nuovi casi, pretese alcune variazioni come quelle comprese fra il 12,7% della Regione Toscana, il 75,3% della Provincia Autonoma di Bolzano. Inoltre, ben sessantasei Province mostrano un’incidenza pari o superiore ai 50 casi per 100mila abitanti, ad eccezione del caso del Friuli-Venezia Giulia, del Veneto e del Lazio, tutte le Province superano tale soglia. Fra gli eccessi, 3 Province evidenziano addirittura si oltre 150 casi per 100mila abitanti, e sono Trieste (479), Bolzano (260) e Gorizia (221). Come spiega ancora Cartabellotta, si tratta di numeri “Che dovrebbero indurre gli amministratori locali a considerare restrizioni su base comunale o provinciale, per evitare che la diffusione del contagio trascini l’intera Regione in zona gialla”.
Per quel che riguarda invece la situazione vaccinale, denuncia ancora il GimBe, ”Dopo aver sfiorato quota 440 mila nella settimana 11-17 ottobre, in tre settimane il numero dei nuovi vaccinati è crollato del 75,4%”. Ed ancora, ”Dei 108.497 nuovi vaccinati nella settimana 1-7 novembre, il 72,2% appartiene a fasce anagrafiche che includono persone in età lavorativa. Rispetto alle persone ancora da vaccinare preoccupano sia i quasi 2,7 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione, sia gli oltre 1,2 milioni nella fascia 12-19 che influiscono negativamente sulla sicurezza negli ambienti scolastici“.
Infine, fra gli altri dati resi noti dall’ultimo report della Sorveglianza integrata Covid-19 dell’Iss, relativo ai ricoveri nelle terapie intensive, nel periodo compreso fra il 5 luglio ed il 31 ottobre, l’efficacia si è attestata al 90% negli over 80, e al 94,8% nella fascia 60-79 anni. Per quel che riguarda invece i ricoveri ospedalieri, all’88,8% negli over 80, e al 91,5% nella fascia 60-79 anni. Concludendo, il presidente Cartabellotta, tiene a rimarcare ”L’inutilità di dosare gli anticorpi circolanti per il processo decisionale vaccinale, questi dati confermano le indicazioni alla dose booster per le categorie a rischio identificate dal ministero della Salute e la necessità di accelerarne la somministrazione”.
Max