Sono, a oggi, “1.614, ovvero lo 03% del totale, i medici e gli odontoiatri attualmente sospesi dagli Albi per non essersi vaccinati”. Lo comunica la Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), che riceve il flusso di dati dagli Ordini provinciali. A trasmettere i provvedimenti, ad oggi, 76 Ordini su 106: quelli che hanno ricevuto dalle Asl le notifiche delle sospensioni. Le sospensioni, nel complesso, “sono state sinora 2.113. Di queste, ben 499, quasi una su quattro, sono state poi revocate, perché i colleghi si sono vaccinati. Per questo, è tanto più importante riuscire a completare il quadro, in maniera che tutti gli Ordini sappiano quanti dei loro iscritti non sono vaccinati, per poter intervenire”, spiega il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli.
“Vaccinarsi, per un medico – aggiunge Anelli – è un diritto, perché lo protegge dalla malattia, ma è anche un dovere deontologico ed etico, per non diventare veicolo di contagio e, non meno importante, per dare il buon esempio. È giusto, dunque, che i medici non ancora vaccinati non possano esercitare. Ed è auspicabile che, come sembra stia avvenendo, anche coloro che non hanno ancora adempiuto all’obbligo lo facciano al più presto, tornando a curare in sicurezza, per loro e per i pazienti”.
Secondo l’aggiornamento reso noto oggi dalla Fiaso, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, conclude Anelli, “il 18,5% del personale in servizio negli ospedali e nelle strutture sanitarie italiane ha già ricevuto la dose booster. Questo dimostra che la stragrande maggioranza degli operatori sanitari, e non potrebbe essere altrimenti dati i percorsi di studi e professionali, ha piena fiducia nel vaccino”.