Il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli si è recato al Quirinale per un incontro informale con il Capo dello Stato Sergio Mattarella, poi è rientrato a palazzo Montecitorio. Cottarelli è adesso al lavoro nella Sala Busti di Montecitorio.
“Questo è il mio appello: Sergio Mattarella ci dia la data del voto e gli italiani faranno giustizia su quello che è successo”, ha detto il leader della lega Matteo Salvini parlando a Pisa. “Spero che si torni al voto prima possibile ma non a fine luglio perché ci sono le sacrosante ferie degli italiani e i lavoratori stagionali”, ha aggiunto il leader della Lega.
Ma nella notte si è riaperta la trattativa tra M5S e Lega e il Quirinale. Al termine di una giornata vorticosa, con la prospettiva del voto il 29 luglio all’orizzonte, riemerge, a sorpresa, l’ipotesi di un governo giallo-verde. E’ il leader del M5S, Luigi Di Maio, da Napoli, a riproporre una collaborazione al presidente della Republica Sergio Mattarella, mettendo da parte, dopo 48 ore, l’ipotesi di un impeachment. I fatti dicono che sia il Movimento sia il Fdi hanno riaperto l’ipotesi di un governo giallo-verde con il partito di Giorgia Meloni a rinforzare la maggioranza. “C’è la nostra disponibilità a ripartire dove ci eravamo lasciati, a riaprire un canale di dialogo”, spiegano fonti del M5S in tarda serata dopo che Meloni si è ufficialmente detta disponibile a rafforzare una maggioranza M5S-Lega. Resterebbe, ovviamente, il nodo Paolo Savona al Mef. Ma rumors parlamentari parlando di un&rsquoipotesi alternativa per far nascere il governo giallo-verde, quella di Carlo Cottarelli al Tesoro.
E, in tarda serata si alternano anche le voci su una possibile premiership di segno leghista per compensare Matteo Salvini della perdita dell’Economia. In tal caso, secondo gli stessi rumors, a Palazzo Chigi potrebbe sedere Giancarlo Giorgetti, che nel pomeriggio avrebbe avuto, tra l’altro un colloquio con il premier incaricato Carlo Cottarelli. Fonti del M5S non confermano un simile schema di governo e, anzi, si dicono scettiche sulla possibilità di un ok a un esecutivo guidato da un premier leghista. Ma la disponibilità a riaprire un canale di dialogo con il Quirinale c’è e, come alternativa, il M5S propone in maniera via via più convinta il ritorno alle urne il 29 luglio. Interpellate sull’ipotesi che si riapra la possibilità di un governo M5S-Lega, fonti de Carroccio riferiscono che al momento non ci sono fatti concreti nuovi, definendo questa come la “notte delle follie”. E non escludono tuttavia che una delle ipotesi che circolano in queste ore possa vedere la luce.