“Quelle bare non sono di Bergamo, ma di Lampedusa. E il fatto risale al 2013”. Con questa frase, una foto e un video che stanno circolando sui social alimentano una voce secondo la quale il problema del coronavirus sia stato ingigantito da governo e media nazionali. Un’’affermazione prima di fondamento che poggia però su una base reale: la foto delle bare nella stanza vuota, fatta circolare sui social network però e non sui media nazionali, risale effettivamente al 2013.
Cosa è successo a Lampedusa in quell’anno? Una domanda che in molti hanno iniziato a porsi quando la foto in questione ha iniziato a circolare in modo tendenzioso nelle ultime ore attraverso social e catene Whatsapp. Una stanza della morte con decine di bare affiancate una vicino l’altra, in un’immagine di struggente dolore.
Lampedusa 2013, la morte di 368 migranti
Era il 3 ottobre 2013 quando un barcone con a bordo quasi 500 persone ha preso fuoco. Migrati che scappavano dalla guerra, vicini alla terra, alla costa di Lampedusa. Hanno dato fuoco ad una coperta per segnalare la loro posizione e facilitare così i soccorsi. Le fiamme hanno in pochi secondi divorato tutto, portando ad un tragico destino la maggior parte di quelle persone.
Alla fine il tragico conto dei morti è salito a 368 in quella che ancora oggi è ricordata come una delle più grandi tragedie dell’immigrazione in Italia. Quelle bare raccolte nella stanza vuota, affiancate e incolonnate accoglievano i corpi di quegli uomini. Ora la foto sta tornando ancora di tendenza, per alimentare una voce tendenziosa e pericolosa.