L ex giornalista di moda Elisa Goodkind e a sua figlia Lily Mandelbaum hanno realizzato un progetto contro gli stereotipi del mondo della moda. I video riprendono donne di tutte le età anche con disabilità e problemi fisici che si raccontano e spogliano mettendo a nudo il proprio corpo e la propria sensibilità.
Il progetto prende il nome di Whats Underneath , cosa cè sotto, spopolando sulla rete in tempi record con i primi tre video che coinvolgono la modella Melanie Gaydos, affetta da displasia ectodermica fin dalla nascita, lex modella di American Apparel Jacky OShaughnessy di ormai 62 anni , e Jillian Mercado, giornalista di moda sulla sedia a rotelle.
Goodkind rivela in numerose interviste, sulla sua pagina personale e su quella delliniziativa, la motivazione che lha spinta ad intraprendere questo progetto, e in un intervista a MailOnline dichiara che il suo obiettivo è dare alle persone la forza di realizzare che lo stile non è una questione di soldi, di mode, di immagini photoshoppate o di un’unica idea di bellezza.
Avendo lavorato per anni come giornalista di moda ha vissuto a pieno il clima di austerità, rigore, stereotipi, rinunce e solitudine della realtà fatta di copertine patinate.
Tra i video quello che dalla rete, basta guardare il numero di click, ha riscosso più successo è quello di Melanie Gaydos che mettendosi a nudo racconta la storia della sua carriera di modella, esprimendo come è stato difficile essere accettata e capita, racconta il dolore nel leggere il suo nome nella classifica delle “25 celebrità più brutte” stilata da un giornale russo. Nel video le sue parole vanno oltre i meri canoni dellestetica: “Per me la bellezza è sempre stata una questione di sentimento, un modo di essere.
Altre donne , tra quelle che hanno aderito al progetto, raccontano e parlano dei disturbi alimentari dellanoressia e bulimia, di cosa significa ingerire batuffoli di cotone imbevuti di arancia per attenuare i morsi della fame. Non si è mai abbastanza magre, non si è mai abbastanza belle, si è inadeguate e ingannate da falsi miti e immagini illusorie che lindustria della moda e televisiva pubblicizza. un altro caso è quello di Molly Guy , inquadrata dalla telecamera con i suo splendidi capelli biondi e viso d’angelo, ha raccontato “Per 15 anni ho desiderato essere molto, molto più magra. Ero ossessionata. Do la colpa agli anni ’90, non del tutto, ma le campagne pubblicitarie di Calvin Klein hanno contribuito a immortalare le donne come un vascello vuoto e spento.
Il progetto da voce a quelle donne che sono stanche di inseguire un idea di se stesse e sono impegnate a vivere costantemente ogni singolo momento della vita apprezzandosi e amando la loro figura nello specchio ma soprattutto amando il loro essere donne.