“Il Coordinamento Romano Acqua Pubblica esprime piena solidarietà alle attiviste e agli attivisti del Corto Circuito che ieri hanno subito un attacco inaudito essendo stati posti sotto sequestro alcuni locali dello spazio sociale. Ancora una volta a Roma i luoghi di aggregazione diventano le vittime dell’azione repressiva messa in campo dal Governo e dalla Prefettura, con la complicità di un silenzio assordante da parte dell’amministrazione cittadina”. Così una nota del Coordinamento Romano Acqua Pubblica.
“Il tutto è aggravato dall’intervento di Acea – aggiunge – che ha provveduto al distacco dell’acqua.
Ciò rappresenta un fatto assolutamente grave perché viene negato un bene vitale e perché, di fatto, viene reso impossibile la continuazione delle attività della struttura che offre diversi servizi per il quartiere e negli anni ne è divenuta un punto di riferimento per gli abitanti. Questo nuovo attacco si inserisce esattamente in quel processo di normalizzazione, marginalizzazione e riduzione al silenzio di tutte quelle voci che intendono opporsi alle politiche economiche, sociali che il Governo sta mettendo in campo e che nella città di Roma si sono tradotte nel famigerato decreto Salva Roma. Provvedimento attraverso il quale si intende rilanciare una nuova stagione di privatizzazioni dei servizi pubblici e di mercificazione dei beni comuni. Non si può dunque non registrare un approfondimento della crisi democratica con una conseguente riduzione degli spazi di agibilità politica. Infatti in questi mesi l’attacco si sta concentrando sui luoghi di aggregazione sociale, centri sociali, teatri e cinema liberati, occupazioni abitative. Tutti luoghi che costituiscono risposte concrete alle esigenze più disparate di una fascia sempre più ampia di popolazione. Ora, più che mai, è necessaria quindi una risposta comune che intrecci azioni e proposte che parlano una lingua comune: quella dei diritti. Per questo, come Coordinamento Romano Acqua Pubblica continueremo a mobilitarci per dire no alla disumana pratica dei distacchi, per difendere i servizi pubblici dalle privatizzazioni e i nostri territori dalle speculazioni. Per continuare ad affermare che è giusto e possibile invertire la rotta”.
“Il tutto è aggravato dall’intervento di Acea – aggiunge – che ha provveduto al distacco dell’acqua.
Ciò rappresenta un fatto assolutamente grave perché viene negato un bene vitale e perché, di fatto, viene reso impossibile la continuazione delle attività della struttura che offre diversi servizi per il quartiere e negli anni ne è divenuta un punto di riferimento per gli abitanti. Questo nuovo attacco si inserisce esattamente in quel processo di normalizzazione, marginalizzazione e riduzione al silenzio di tutte quelle voci che intendono opporsi alle politiche economiche, sociali che il Governo sta mettendo in campo e che nella città di Roma si sono tradotte nel famigerato decreto Salva Roma. Provvedimento attraverso il quale si intende rilanciare una nuova stagione di privatizzazioni dei servizi pubblici e di mercificazione dei beni comuni. Non si può dunque non registrare un approfondimento della crisi democratica con una conseguente riduzione degli spazi di agibilità politica. Infatti in questi mesi l’attacco si sta concentrando sui luoghi di aggregazione sociale, centri sociali, teatri e cinema liberati, occupazioni abitative. Tutti luoghi che costituiscono risposte concrete alle esigenze più disparate di una fascia sempre più ampia di popolazione. Ora, più che mai, è necessaria quindi una risposta comune che intrecci azioni e proposte che parlano una lingua comune: quella dei diritti. Per questo, come Coordinamento Romano Acqua Pubblica continueremo a mobilitarci per dire no alla disumana pratica dei distacchi, per difendere i servizi pubblici dalle privatizzazioni e i nostri territori dalle speculazioni. Per continuare ad affermare che è giusto e possibile invertire la rotta”.