“Il ruolo del farmacista ospedaliero per quanto riguarda le malattie rare non si limita soltanto alla gestione degli acquisti o della logistica. Attraverso alcuni strumenti, quali i registri dell’Aifa o la farmacovigilanza”, questo professionista “svolge un ruolo importante nell’attività di monitoraggio, supportando in questa attività anche il clinico. In Italia il farmacista ospedaliero assume un ruolo differente dai modelli organizzativi internazionali. Tuttavia, soltanto in alcuni ospedali presenti in realtà avanzate è permessa al farmacista ospedaliero la gestione di questi farmaci in tutte le fasi, dall’inizio fino alla continuità terapeutica ospedale-territorio”. Così Tiziana Corsetti, direttore Uoc Farmacia ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e responsabile Area scientifica Malattie rare della Società italiana farmacia ospedaliera (Sifo), intervenendo questa mattina alla presentazione del 5° Rapporto annuale di Osservatorio farmaci orfani – Ossfor, durante il quale ha sottolineato che il vero nodo resta “l’integrazione ospedale-territorio”.
“Una delle maggiori criticità – ha ricordato l’esperta – è lo scarso coordinamento che a volte c’è tra ospedale e territorio, che tradotto vuol dire che i percorsi terapeutici non sono definiti o non sono condivisi. Tutto questo sicuramente ha delle ripercussioni sui pazienti: ritardi nell’erogazione della terapia e scarsa appropriatezza delle cure. La soluzione? Il farmacista ospedaliero si deve inserire come una figura professionale in grado di mediare tra questi due mondi, il mondo dell’ospedale e del medico prescrittore e quello del territorio”.
Tra gli obiettivi del farmacista ospedaliero, ha evidenziato ancora Corsetti, ci sono “l’implementazione del numero dei Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta), condividerli tra le varie Regioni, la redazione del prontuario specifico per le malattie rare, la redazione di Standard operating procedure (Sop) interne ad ogni ospedale, per tipologia di malattia rara, e il supporto al clinico (gara regionale di medicinali, dispositivi e alimenti speciali). Il farmacista è responsabile della sicurezza e dell’efficacia del farmaco e quindi deve monitorare il paziente sia dopo l’infusione e gestendo le tossicità farmacologiche”.