Si può correre o no? E in caso quali sono le regole da rispettare? Questo è stato uno degli argomenti più spinosi delle ultime settimane dopo le restrizioni legate all’emergenza coronavirus. I runner, gli sportivi o più semplicemente chi usciva a fare una corsetta è stato additato come una delle principali cause di contagio nonostante il Decreto lo consentisse.
L’attività fisica non era infatti vietata, nemmeno all’aperto, almeno fino all’ultimo Decreto, che permetteva infatti ginnastica o corsa se svolta esclusivamente in singolo. Le ultime restrizioni hanno però modificato anche questo aspetto, ancora enigmatico della sintassi comunicativa. Il Decreto infatti recita che “resta consentita l’attività motoria soltanto in prossimità della propria abitazione”. Ma cosa vuol dire?
Corsa consentita a chi soffre di patologie specifiche
L’ultima modifica relativa allo svolgimento dell’attività fisica esclusivamente vicino la propria abitazione non ha dipanato i dubbi, ma li ha anzi amplificati, rendendo necessaria un’ulteriore spiegazione in merito. Moltissimi infatti si sono chiesti quale fosse la distanza consentita dalla propria abitazione per svolgere attività fisica.
Anche se non espresso esplicitamente nel Decreto in diversi ambiti governativi è emersa la necessità di limitare le uscite a tutti, anche a chi volesse praticare attività fisica sotto casa. Molti comuni e Regioni hanno già preso autonomamente questa decisione, ora estesa a tutta Italia seppur non in modo così chiaro. La corsa sotto casa è quindi consentita solo a chi ha necessità di salute e patologie specifiche per cui è necessaria l’attività motoria.