In Italia la corruzione percepita è pari a quasi il 90%, il dato piu’ elevato di tutta l’area dell’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, OCSE.
E’ quanto emerge dal rapporto ’Curbing Corruption’ dell’organizzazione di Parigi, che cita dati di Gallup.
Mettendo in relazione la corruzione percepita con la fiducia nel governo, emerge inoltre che il dato italiano non solo è il più alto di tutti ma supera anche quello di paesi, come la Grecia, la Slovenia e la Spagna, dove la fiducia nell’esecutivo e’ piu’ bassa (intorno al 20% contro il 35% circa dell’Italia). Dall’altro lato della classifica troviamo invece la Svezia, con una corruzione percepita di poco superiore al 10%. L’Italia, emerge dal rapporto, è inoltre il terzo paese OCSE con il maggior numero di persone che ritiene l’esecutivo portatore degli interessi di pochi, opinione del 70% degli intervistati secondo i dati del Global Corruption Barometer di Transparency International. Una maggiore sfiducia si registra solo in Israele e in Grecia (quasi l’85%). Nel momento in cui sono necessari maggiori investimenti in infrastrutture a livello globale e mentre “i confini tra pubblico e privato diventano sempre meno chiari”, sottolinea l’OCSE, “l’importanza di frenare la corruzione negli investimenti infrastrutturali non fara’ che crescere”. Inoltre, prosegue l’organizzazione di Parigi, “i governi devono assicurare un clima stabile per gli investimenti cosi’ da attrarre capitali privati”.
Più in generale, si legge nel rapporto, “con una posta politica in ballo cosi’ elevata, mantenere gli investimenti puliti dovrebbe essere una delle massime priorita’ dei governi quanto delle aziende” in quanto “la corruzione ha effetti negativi sugli investimenti pubblici” e “scoraggia gli investimenti privati” oltre ad avere, come ovvio, effetti negativi sulla fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni.
C’è chi propone perfino un atto estremo come la fucilazione per punire i corrotti, a prevederla è un emendamento choc a firma Lucio Barani, senatore di Gal, presentata al Senato al ddl anticorruzione. “Chiunque compia taluno dei reati di cui al precedente articolo 1 – si legge nella proposta di modifica – è punito con la fucilazione da svolgersi pubblicamente nella piazza principale della città ove ha sede il Tribunale competente per il territorio”. Ma la pena “non può comportare la morte del reo”. Barani spiega la proposta choc di fucilare i corrotti: “Sono l’Einstein del garantismo”.
Nonostante tale problema in Italia sia riconosciuto al livello mondiale, nel nostro paese si continua a perdere tempo e a rimandare l’approvazione di una solida legge anticorruzione che sia in grado di risolvere il problema. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha auspicato che l’approvazione della legge in questione avvenga entro la fine della settimana dopo due anni di continui rinvii: “Per contrastare le mafie la politica deve fare una scelta di campo chiara e inequivocabile contro l’economia sommersa, il riciclaggio, i capitali illeciti, l’evasione fiscale, i delitti societari”.