Rischia di slittare l’approdo in Aula del ddl anticorruzioneall’esame della commissione Giustizia del Senato. Il termine per i subemendamenti alle proposte di modifica del relatore in commissione, da quanto emerge dai lavori parlamentari, è fissato per giovedì alle 14, quando l’arrivo in Aula del testo era calendarizzato tra mercoledì 4 e giovedì 5 marzo. Nel frattempo è al vaglio del ministero per i Rapporti con il Parlamento un emendamento sul falso in bilancio che cancellerebbe la soglia di non punibilità ma prevederebbe una diminuzione della pena per il reato.L’emendamento del governo – Il governo ha trasmesso al ministero per i Rapporti con il Parlamento l’emendamento al ddl corruzione sul falso in bilancio. Il testo, a quanto si apprende, non prevede più soglie di non punibilità né in percentuale né rispetto al volume d’affari mantenendo una distinzione solo tra società quotate e non quotate e abbassando la pena per queste ultime da un minimo di uno ad un massimo di cinque anni di detenzione. Resta invece 3-8 anni la pena per le non quotate e la perseguibilità del reato d’ufficio. All’impianto del testo mancherebbero ancora i pareri di alcuni ministeri. In generale il testo sul falso in bilancio è stato oggetto in queste settimane di un confronto con il ministero dello Sviluppo economico per il nodo delle tutele da garantire alle società più piccole e più esposte ad errori. Resta inoltre da chiarire se a questo punto l’emendamento del governo approderà direttamente in Aula o passerà prima in commissione Giustizia al Senato dove è in corso l’esame del ddl anticorruzione. Nei giorni scorsi l’intenzione del governo di presentarlo direttamente in Aula aveva prodotto frizioni in particolare con Forza Italia.