PRIMO PIANO

Coronavirus, viaggi all’estero difficili per i nostri concittadini

La paura da coronavirus – a ragione – ha contagiato anche Israele che, all’indomani del primo contagio, attraverso Aryeh Deri, ministro dell’Interno, ha reso noto di aver firmato un provvedimento volto al contenimento dei contagi da coronavirus: “Le misure restrittive circa l’ingresso di cittadini stranieri in Israele, legate all’emergenza Coronavirus, non riguardano i soli cittadini italiani, ma indistintamente qualsiasi cittadino straniero, senza distinzione di nazionalità (esclusi cittadini e residenti israeliani), che provenga o abbia soggiornato negli ultimi 14 giorni in Italia“. Questo perché il cittadino israelita contagiato era rientrato da pochi giorni dopo aver soggiornato in Italia. Dal canto suo, l’ambasciata di Israele in Italia ha tenuto a precisare che altrettante misure sono state adottate “in altri paesi già precedentemente coinvolti da simile provvedimento, come Cina, Macao, Singapore, Hong Kong, Tailandia, Giappone e Sud Corea”.

Fatto è che, con ‘cortesia e tatto’ o senza farsi problemi, non sono pochi i paesi che hanno chiuso le proprie frontiere ai cittadini italiani. Ma vediamo nello specifico quali sono.

La situazione europea

In Inghilterra è ben fisso il ‘travel advice’ che ci riguarda: “Sconsigliamo tutti i viaggi non essenziali nelle 10 cittadine della Lombardia e in quella del Veneto che sono state isolate dalle autorità italiane a causa dell’epidemia di coronavirus”. E per quanti provenienti dalle regioni del nord Italia, il Regno Unito ha imposto 14 giorni di auto-isolamento in casa.

L’Irlanda è uno di quei paesi che hanno chiuso al nostro Paese.

Molto meno diretto invece il governo francese che non ha chiuso al nostro Paese, anche se Jean-Baptiste Djebbari, sottosegretario ai Trasporti francese, ha invitato “a rinviare il più possibile i loro viaggi nelle regioni colpite“. Anche qui, come accade a Londra, quanti sono passati in Lombardia e nel Veneto, debbono sottoporsi all’auto-isolamento.

Dal canto suo il responsabile alla Sanità di Madrid, al momento si è limitato ad inserire fra le “aree a rischio” Veneto, Lombardia Piemonte ed Emilia Romagna.

Molto più severo invece il sistema sanitario olandese che tramite il governo, oltre vietargli l’ingresso negli 11 comuni italiani attualmente esposti al focolaio, ha inserito addirittura il Lazio e la Capitale come zone a rischio.

Cautela anche da parte dei Paesi dell’Europa orientale. La Bulgaria ad esempio, a chi ‘deve farlo per necessità’, di recarsi in Italia con grande attenzione.

La Repubblica Ceca (premesso il rafforzamento delle misure igieniche), ‘accoglie’ invece quanti hanno a che fare con l’Italia riservando loro apposite uscite, e screening specifici.

Serbia e Croazia hanno invece chiuso totalmente.

Nei paesi oltre la Ue

In Turchia  Recep Tayyip Erdogan sconsiglia di visitare le aree italiane dove si sono manifestati i contagi.

La Russia idem come la Turchia.

Stati Uniti

Permane invece ancora il ‘livello2’ (su3) dei Cdc – Centers for Disease Control and Prevention – negli Stati Uniti, che raccomandano ai connazionali in viaggio per l’Italia ad “esercitare una maggiore cautela a seguito dell’epidemia di Covid-19”. In particolare Donald Trump non ha escluso che, “al momento giusto”, potrebbero bloccare i voli con l’Italia.

Medio Oriente

Chiusura totale in Arabia Saudita dove vige il divieto assoluto di entrata nel Golfo per quanti provenienti da diversi paesi, Italia compresa. Dunque Riad ha sbarrato l’ingresso agli equipaggi aerei e stoppato i visti turistici.

Chiusura totale a tutti collegamenti fra l’Italia ed il il Kuwait.

In Giordania è invece consentito l’ingresso ma solo a patto di poter dimostrare di aver lasciato l’Italia almeno 14 prima.

Molto più cauto il Qatar che non vieta ma sconsiglia ai propri cittadini i viaggi in Italia, che debbono seguire attentamente l’evoluzione del coronavirus.

In Iraq gli unici cittadini di nazionalità italiana ammessi, sono i diplomatici e le delegazioni ufficiali ma, “a condizione che si sottopongano a controlli medici effettuati dal ministero della Sanità” iracheno al momento del loro arrivo.

Australia

Segnali di ‘solidarietà’ invece dall’Australia che si è limitata a raccomandare ai suoi cittadini la “massima cautela“, qualora dovessero recarsi in Lombardia e Veneto, visto il “rischio aumentato” di poter contrarre il coronavirus. Il sito ‘smartraveller.gov.au’ consiglia infatti ad adottare le “normali norme di sicurezza”. Tre giorni fa erano stati ed Irlanda a sconsigliare i viaggi in Italia a causa del numero dei casi di coronavirus registrati nel nostro Paese.

In Asia

Sconsigliando i viaggi nel nostro Paese, anche l’India sta valutando l’applicazione della quarantena per coloro che hanno visitato il nostro Paese dal 10 febbraio.
Max