Alcuni esponenti del partito repubblicano sono andati alla Casa Bianca per convincere il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a non bloccare i fondi necessari per finanziare i test sul coronavirus e il tracciamento dei contagi.
Il tycoon , dopo aver a lungo sottovalutato la pandemia, sta cercando di ridurre le misure di prevenzione e controllo da adottare per sconfiggere il virus. Scelta paradossale se si tiene conto che, con oltre 140 mila morti e 3.6 milioni di contagi, gli Stati Uniti sono il Paese più colpito dalla pandemia.
Per questo Mitch McConnell, leader della maggioranza al Senato, e il segretario al Tesoro Steven Mnuchin stanno incontrando il presidente per fargli cambiare idea e accettare un pacchetto da 1000 miliardi di dollari. Una cifra molto inferiore ai 3000 miliardi richiesti da democratici.
Un veto presidenziale sugli aiuti finanziari potrebbe spaccare il fronte repubblicano, già fortemente diviso per come è stata gestita l’emergenza sanitaria. Sarebbe un altro duro colpo per Trump, che vede settimana dopo settimana vede calare vertiginosamente i consensi nei sondaggi.
Oms: “Fermiamo il Covid con gli strumenti a disposizione”
Mentre Trump minaccia di chiudere i rubinetti, dall’Organizzazione mondiale della Sanità (nemico numero del tycoon) arrivano segnali opposti. “Dobbiamo fermare la pandemia ora – ha detto il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus – accelerando con il vaccino, ma anche utilizzando gli strumenti a abbiamo a disposizione”. Ovvero test e contact tracing, “essenziali per trovare e isolare i contagiati, mettere in quarantena i loro contatti e prevenire i focolai locali”.
Mario Bonito