“Stiamo lavorando, con un nostro dipartimento e con le università, a un’apertura scaglionata degli orari di ingresso. Stiamo ragionando sulla possibilità di differenziare gli orari di ingresso per la scuola, gli uffici pubblici e le università in modo da ridurre e diluire il carico di persone durante la mattinata: per non avere più le ore di punta“. Lo ha detto il sindaco di Roma Virginia Raggi intervistata questa mattina su Rai Radio 1.
Sui trasporti capitolini per il post-lockdown, Raggi ha risposto che “con Atac stiamo lavorando insieme alle compagnie telefoniche, per ottenere i dati di traffico in modo totalmente anonimo, per capire come si sposta l’utenza e quali linee rinforzare”.
L’intenzione della sindaca per la fase 2 è inoltre di consolidare lo smart working. “Almeno un 20 per cento dei dipendenti capitolini continuerà a lavorare in smart working: si lavorerà per progetti per obiettivi e non per orario. Va fatto un cambio di mentalità del lavoro. Gli uffici che hanno un contatto con il pubblico, continueranno a rimanere chiusi – ha aggiunto Raggi – e saranno gli ultimi a riaprire”.
Sulla possibilità di fare test sierologici sui dipendenti comunali, Raggi ha risposto: “E’ una proposta sulla quale ci stiamo confrontando con la Regione. Li abbiamo chiesti ma sopratutto stiamo chiedendo alla Asl i tamponi per tutte quelle professioni a rischio”.
Roma rischia il default? “Ci stiamo cautelando, ma nessuna città può reggere in eterno. Per questo stiamo lavorando con il Governo a un decreto cura comuni” ha detto Raggi.
Su una nuova candidatura a sindaca, Raggi ha risposto “Io credo che questo non sia il momento di parlare di poltrone, siamo costantemente al lavoro sull’emergenza. Adesso è il tempo di rimboccarsi le maniche e fare”.