Siamo nei giorni e nelle ore in cui la domanda su quando inizia la Fase 2 e quando si potrà tornare ad uscire è al centro dell’attenzione di tutti. E’ chiaro che sarà una fase graduale, con aperture a singhiozzo.
Come detto dall’Oms, dovremo convivere con le mascherine ancora molto a lungo, e mentre reperirle e capire quali tra queste mascherine siano le più efficaci diventa un problema di primario importanza, ci sono tante voci illustri e accreditate che sostengono delle tesi e proposte su come procedere
Tra queste, quella del noto medico Burioni che in merito alla possibile riapertura Italia ha lanciato la sua proposta per arrivare alla fine della quarantena. Ecco cosa ha detto.
Da oggi sono state iniziare le prime riaperture di alcune attività ed entro il 3 maggio potrebbero riaprirne ancora altre. Nel mezzo arriva la proposta di Burioni per il dopo quarantena.
Il lockdown continuerà almeno fino al 3 maggio. Da oggi, anche se non ovunque, si riaprono le librerie, le cartolibrerie, i negozi per bambini e le attività forestali.
Il premier Giuseppe Conte ha promesso che, anche nel corso dell lockdown potrebbero riaprire altre attività al momento in stato di fermo. Tutto dipende da come prosegue la curva dei contagi e di quella dei decessi.
aggiornamento ore 3,10
Se ci saranno delle condizioni di sicurezza si potrà iniziare la fase 2, quella della ripresa. Burioni nel suo ‘Medical Facts’ chiarisce che per arrivarci è necessario che si passi alla fase endemica.
Il virologo chiarisce che la fine della fase acuta della pandemia può essere favorita da tre fattori: quali?
L’unico che potrebbe proteggerci da un ritorno del Coronavirus è l’immunità naturale. Quanto alla fase 2?
La proposta di Burioni per la fine della quarantena per evitare di contrarre il Covid-19 si base sulle contromisure per fronteggiare le successive ondate.
Questo finché non saranno trovate cure e vaccini efficaci. Cosa fare per gestire al meglio la fase 2? Burioni, attraverso il proprio sito avanza una proposta.
aggiornamento ore 8.11
Si tratta di creare una struttura di monitoraggio flessibile dell’infezione Sars-Cov-2 che poi sarà anche utile in futuro per la prevenzioni di altre infezioni. Tale struttura dovrebbe vantare delle diramazioni regionali che sarebbero gestite in collaborazione tra la Protezione Civile ed il Ministero della Salute, con il supporto tecnico dell’Istituto Superiore di Sanità.
Nella proposta Burioni parla delle caratteristiche di questa struttura: capacità e risorse per effettuare un numero imponente di test su persone positive. E in più autorizzazioni rapide in caso di rischio di nuovo focolaio accanto ad un potenziamento della struttura di sorveglianza centrale dell’Iss che permetta di effettuare analisi intempo reale.
Con questo, servirà un potenziamento delle strutture regionali di sorveglianza epidemiologica tramite una diffusione capillare di centri di monitoraggio per stanare subito possibili focolai e la possibilità di proporre in modo tempestivo provvedimenti flessibili in caso di segnali di ritorno del virus che si traducano in isolamento, gestione infetti e potenziamento strutture sanitarie.
Infine, occorrerà una condivisione della strategia comunicativa con l‘Ordine dei giornalisti e i maggiori quotidiani nazionali per evitare allarmismo o negazionismo.
aggiornamento ore 12.47