Come anticipato dal Ministero in queste ore, in un quadro fosco e cupo come quello della crisi da Pandemia da Coronavirus si registra anche una buona notizia per i tanti pensionati italiani. Infatti, a quanto emerge, in virtù anche di un accordo tra enti, per il mese di Aprile le pensioni verranno pagate in anticipo e con importi più alti.
Ma è proprio così? Non è una fake news? E come funziona? Chi ne ha diritto? E quando verranno fatti i pagamenti? Ecco tutte le specifiche
Coronavirus, Pensioni, ad Aprile pagamenti in anticipo e importi più alti: ecco quanto e quando
Le Pensioni, dunque ad aprile vanteranno importi più alti e anche pagamenti in lieve anticipo. Per evitare i rischi da contagio, le autorità nel merito, concertando la decisione, hanno pensato di scaglionare i pagamenti in più giorni, per un totale di circa sei, facendo sì che a molti le pensioni arrivino prima.
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Questo per evitare gli assembramenti copiosi del 1 giorno del mese di Aprile. E badate bene, non è un pesce d’Aprile.
Governo, Inps e Poste Italiane hanno varato un programma per cui, agendo a livello alfabetico, verranno iniziati i versamenti del contributo pensionistico a partire dal 26 Marzo fino al 1 Aprile così da permettere alle Poste di poter gestire il flusso dei pensionati senza evitare resse, code e pericoli da contagio.
Si ricorda che l’assegno di aprile presenta una seconda e per molti molto più gustosa novità: non la riduzione dell’assegno, ma come detto un leggero aumento. Questo perché, come dichiarato dall’INPS da aprile diventa operativo il nuovo sistema di rivalutazione delle pensioni come previsto dalla Legge di Bilancio 2020.
aggiornamento ore 7,31
Pensioni, dal 26 Marzo e leggeri aumenti
La Legge di Bilancio ha eliminato la fascia di rivalutazione degli assegni di importo che si trova tra le tre e le quattro volte il trattamento minimo. Per tali categorie – e cioè per gli assegni di importo compreso tra i 1.545,51€ e i 2.060,28€ – la rivalutazione non è più al 97% dell’indice, ma appunto al 100%.
Tradotto in cifre questo implica certo pochi euro in più sull’assegno di aprile, nel quale però saranno girati anche gli arretrati di gennaio, febbraio e marzo. Insomma, tutto fa brodo. Specie in tempo di crisi.
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