Si chiama Mattia, tutti ora, purtroppo, lo conoscono come il ‘paziente 1’. Quello di Codogno per intenderci, da dove in Italia è iniziata la diffusione del coronavirus, che ancora oggi, a distanza di quasi un mese tiene in ginocchio l’Italia.
Mattia ora sta bene, è stato dimesso, ma se l’è vista brutta. Ha rischiato di morire a causa del virus, vuole mettersi al più presto alle spalle questa bruttissima vicenda che lo ha colpito sul piano fisico ed emotivo, Dopo la dimissione Mattia è tornato a parlare e le sue parole sono significative.
“Fondamentale rimanere a casa”
Queste le parole di Mattia, l’uomo di 38 anni dimesso dall’ospedale dopo aver lottato con il coronavirus: “Mi hanno detto che sono stato 18 giorni in terapia intensiva a Codogno per poi essere trasferito nel reparto di malattie infettive dove ho iniziato ad avere un contatto con il mondo reale e a fare la cosa più semplice e bella: che è sperare”.
Ha proseguito: “Da questa mia esperienza le persone devono capire che è fondamentale stare in casa, la prevenzione è indispensabile per non diffondere l’infezione. Questo vuol dire anche allontanarsi da parenti e amici. Io sono stato fortunato perché ho avuto la possibilità di essere guarito. Ora non è detto che tutti possano avere la mia stessa fortuna vista la situazione. Da questa malattia si può guarire: io devo ringraziare tutto il personale degli ospedali di Pavia e Codogno”, ha concluso.