La task force della Casa Bianca, impegnata ad arginare la diffusione del coronavirus negli Stati Uniti, ha annunciato che i confini degli Stati Uniti con il Canada e il Messico saranno chiusi ai viaggi non essenziali a partire dalla mezzanotte di sabato.
“Durante una pandemia globale (l’immigrazione) minaccia di creare una tempesta pubblica che diffonderà l’infezione”, ha detto il presidente Donald Trump nel corso di una conferenza stampa. Incalzato dalle domande di alcuni giornalisti, Trump ha però risposto che non è in considerazione un “national lockdown”, ovvero il blocco nazionale.
Blocco che invece è stato adottato nello stato di New York dal governatore Andrew M. Cuomo. Dopo oltre 7000 casi positivi registrati, il governatore ha detto ai cittadini di stare a casa il più possibile e ha ordinato a tutte le imprese non essenziali di tenere i lavoratori a casa.
Anche la California, lo stato più popoloso degli Stati Uniti (circa 40 milioni di persone) oggi si è risvegliato in quarantena. Il governatore Gavin Newsom ha ordinato ai cittadini di rimanere a casa per contrastare la diffusione dell’epidemia. “Una scelta necessaria”, ha detto Newsom.
Negli ultimi giorni il virus ha colpito tutti i cinquanta stati americani e il numero di contagi ha toccato quota 13mila. Le vittime sono 193.
Per fronteggiare quest’emergenza Trump ha ottenuto il via libera dal Senato (90 voti a favore e 8 contrari) a un piano di aiuti sociali da 100 miliardi di dollari.
Mario Bonito