E’ deceduto nell’ospedale pubblico di Jaipur, in Rajasthan, India, il turista italiano ricoverato con la moglie da due settimane per coronavirus. Lo comunicato i media indiani. L’uomo, 68 anni, medico di Codogno in pensione, era stato confermato negativo dai medici dell’ospedale indiano, e messo in cura con farmaci antiretrovirali.
In Iran, in tanto, in occasione del Capodanno persiano di ggi, la Guida suprema Ali Khamenei ha lanciato un messaggio alla nazione: l’Ira riuscirà a superare le sfide del coronavirus e delle difficoltà economiche legate alle sanzioni Usa, ha detto.
Intanto a Parigi, il presidente Emmanuel Macron ha riunito all’Eliseo un Consiglio di Difesa, con i ministri del governo e i rappresentanti del Comitato scientifico per fronteggiare la crisi da coronavirus. Si parlerà di provvedimenti restrittivi e di prorogare il periodo di confinamento oltre il 31 marzo.
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Il numero di morti nel mondo per coronavirus ha superato le 10.000 unità: lo dice l’ultimo bollettino della Johns Hopkins University. L’università americana parla di 10.030 decessi, un totale di 244.523 casi di contagio e 86.031 persone guarite.
Negli Stati Uniti intanto si sono superate le 13.000 situazioni di contagio da coronavirus: sono 13.133, raddoppiati in sole 24 ore. Il bilancio delle vittime è pari a 193 persone. E il governatore della California Gavin Newsom ha chiesto a tutti i residenti dello stato, circa 40 milioni di persone, di stare a casa: pertanto, da Los Angeles a San Francisco si passa alla quarantena.
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“Dobbiamo piegare la curva. L’isolamento a casa non è la mia scelta preferita ma ora è necessaria”, ha dichiarato il governatore. L’auspicio è che venga ascoltato.
In Cina, a Wuhan, il punto chiave della pandemia del coronavirus, non si registano nuovi contagi per il secondo giorno di fila: in tutta la Cina, secondo la Commissione sanitaria nazionale, ci sono stati altri 39 casi di infezione importata e 3 morti, di cui 2 nella provincia dell’Hubei e uno nel Liaoning. I casi confermati sono ora 80.967 totali, compresi i 6.569 pazienti sotto trattamento medico: 3.248 morti e di 71.150 persone dimesse dagli ospedali, per u totale di quota dei guariti pari all’87,8%.
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