“Le prospettive sul futuro economico dell’Unione europea restano incerte”. A dirlo è Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, in un intervento davanti alla commissione economica del Parlamento europeo. “L’impatto del coronavirus si sente ancora nella zona euro – ha spiegato – le imprese sono in difficoltà, le persone perdono il posto di lavoro e la ripresa resta incerta, incompleta e non equilibrata“. Nuvole nere dunque all’orizzonte per la presidente della Bce, secondo cui l’incertezza provocata dalla crisi economica pesa sui “piani di investimento delle imprese” e sui consumatori, che “restano cauti per l’ansia sul lavoro e per le prospettive sui salari”.
Lagarde ha poi ricordato che le ultime proiezioni della Bce prevedono una ripresa del Pil a livelli pre-crisi non prima di due anni. “Il Pil dell’area euro dovrebbe riprendersi solo alla fine del 2022”, ha detto, a causa della perdita dell’8% del Prodotto interno lordo di quest’anno.
Ma tutto dipenderà “dall’evoluzione della pandemia e dal successo delle politiche di contenimento”. “La crisi della sanità pubblica – ha sottolineato – continuerà a pesare sull’attività economica”
Lagarde: “Next Generation Eu per la modernizzazione dell’Ue”
La presidente ha infine esortato i governi dei Paesi membri a non sprecare i fondi del Next Generation Eu, il Recovery Fund dal valore di 750 miliardi per la ripresa: “Ora è importante assicurare che i fondi europei siano usati non solo in tempo, ma anche in modo da aumentare la crescita a lungo termine e sostenere gli obiettivi comuni. Se riusciremo, Next Generation Eu potrebbe essere la chiave di volta di cui l’Europa ha bisogno per la modernizzazione e la prosperità”.
Mario Bonito