La Corte Suprema dello Stato del Wisconsin ha respinto l’ordine di restare a casa del governatore democratico Tony Evers, che nei giorni scorsi aveva esteso di un altro mese il lockdown per contrastare il coronavirus.
Secondo i giudici Evers ha oltrepassato le sue competenze perché ha deciso insieme alla segretaria della Sanità, Andrea Palm, ma senza consultare il legislatore.
“La creazione di regole esiste proprio per garantire che non venga imposto in Wisconsin un tipo di giudizio soggettivo e di controllo da parte di un funzionario non eletto, come Palm”, ha spiegato Patience Roggensack, il presidente della Corte Suprema.
La sentenza ha quindi riaperto lo Stato. Potranno riaprire bar, ristoranti e tutte le attività non essenziali e sarà permesso alle persone di viaggiare. Tuttavia le scuole resteranno chiuse.
“Oggi i legislatori repubblicani hanno convinto i quattro membri della Corte Suprema a gettare lo Stato nel caos – ha commentato il governatore – Non hanno fornito alcun piano. Le persone si ammaleranno e i repubblicani sono padroni di quel caos”.
Non tutti i membri della Corte hanno condiviso le ragioni della sentenza. Il giudice Rebecca Dallet ha commentato che “saranno i cittadini del Wisconsin a pagarne il prezzo”.
Soddisfatti invece lo speaker dell’Assemblea del Wisconsin, Robin Vos, e il politico Scott L. Fitzgerald, entrambi repubblicani, fiduciosi di una riapertura in sicurezza delle aziende. “Questa sentenza non mette in pericolo la salute delle persone”, hanno rassicurato i due politici.
Nel Wisconsin i decessi legati al Covid-19 sono 418, oltre diecimila i casi positivi registrati.
Mario Bonito