Inizialmente, per quanto ‘esteticamente eccessiva’, l’iniziativa aveva comunque attirato su di sé molte simpatie: vedere medici ed infermieri i quali, pur pesantemente ‘bardati’ da mascherine, tute e guanti, ballano e cantano lungo le corsie e visitando gli ammalati.
Insomma, in poche parole in Iran volevano passasse il messaggio che la situazione è totalmente sotto controllo, e l’intento è quello di tenere alto lo stato d’animo della popolazione, ovviamente come tutti terrorizzata dall’avvento del coronavirus nel paese.
Del resto, a leggere quelle che sono state fornite come ‘le cifre ufficiali’ relative all’incidenza del coronavirus sulla popolazione, non sembrerebbe trattarsi di una pandemia, con 2.922 casi confermati di contagio e 92 morti.
La giornalista Masih Alinejad smentisce il governo
Tuttavia, come sta invece emergendo lentamente, in Iran vigerebbe una severissima ‘censura’ che cela un’altra verità. A quanto sembra infatti il Covid-19 starebbe mietendo molte più vittime e contagi, al punto che il video ‘allegro’ – per di più in un paese musulmano – è stato giudicato “indecente”. Nemmeno due giorni fa la stessa Guida Spirituale del paese aveva rilasciato un’intervista, dove assicurava che l’Iran non ha nascosto verità rispetto al numero di contagiati e morti.
Ne è testimone l‘attivissima giornalista di Teheran, Masih Alinejad la quale, pur avendo lanciato il video ‘allegro’ (ma con altri intenti), da giorni continua a denunciare una situazione ‘gravissima’, se non addirittura ‘fuori controllo’.
Dipendente dell’obitorio: “Non smettono di arrivare cadaveri”
Oggi poi la Alinejad ha diffuso in rete un video impressionante, girato da un dipendente dell’obitorio di Qom, la città iraniana definita come il focolaio dell’attuale epidemia. L’uomo, mentre inquadra i sacchi contenenti i cadaveri, continua a ripetere che “non smettono di arrivare corpi di persone morte a causa del virus”, e poi aggiunge sconsolato: “Non finisce mai”.
Ebbene, ha poi twittato a margine Masih Alinejad: “L’autore è stato arrestato. Cercano di coprire il vero numero delle morti”.
Max