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Coronavirus, il virologo Giulio Tarro: “Il vaccino non serve, non è l’Ebola”

In questi ultimi giorni, complice l’avvicinarsi alla cosiddetta Fase 2 in Italia, in tema coronavirus e in particolare in relazione a tutte le possibili strade in cui incamminarsi per poter fronteggiare l’emergenza e soprattutto debellare la pandemia e la diffusione del virus, stanno emergendo della voci, autorevoli, sul da farsi.

Come procedere? Come vincere la battaglia? Notizie in sequenza che si diffondono, opinioni, ideee, possibili soluzione. C’è chi sostiene che l’unica vera via sarà il vaccino e chi – diversi medici qualificati ed esperti della virologia – ritiene che il mondo della medicina dovrebbe, in qualche modo, riflettere in modo attento sul da farsi, ponendosi e ponendo interrogativi circa l’opportunità sulle soluzioni finora proposte. Tra questi il dottor Mariano Amici, medico ed ex sindaco di Ardea che si è chiesto se, una volta pronto, questo ipotetico vaccino sarà davvero utile.

“Siamo sicuri che quando il vaccino tanto decantato sarà pronto, tenendo conto che questi tipi di virus sono estremamente mutabili, sarà ancora efficace e servirà realmente a qualcosa?”, ha detto il noto medico Mariano Amici.

Ad aggiungersi alla lista, mettendosi in scia e parlando apertamente del vaccino sul coronavirus, il virologo Giulio Tarro per il quale, appunto “non serve, non è l’Ebola”. Ma che cosa ha detto Giulio Tarro esattamente?

Coronavirus, il virologo Giulio Tarro: “Il vaccino non serve. Meglio terapia antivirale.”

Secondo il noto virologo Giulio Tarro il vaccino contro il Coronavirus potrebbe non essere necessario, più opportuna sarebbe una terapia antivirale.

Da giorni diversi esperti dicono che il Coronavirus non scomparirà e che, oltre alla controversa immunità di gregge bisognerà aspettare il vaccino per tornare alla normalità. C’è chi, però non la pensa così e asserisce che per debellare il Covid-19 sarebbe meglio una terapia antivirale.

Sono le parole del virologo Giulio Tarro in un’intervista rilasciata a ‘Business Insider‘. “Se il virus ha come sembra una variante cinese e una padana, sarà complicato averne uno che funziona in entrambi i casi esattamente come avviene per i vaccini antinfluenzali che non coprono tutto”.

aggiornamento ore 5.52

Per Tarro dunque meglio concentrarsi su una terapia antivirale efficace: “né per la prima Sars, né per la sindrome respiratoria del Medio Oriente sono stati preparati vaccini, si è fatto, invece, ricorso agli anticorpi dei soggetti guariti”, dice, e poi aggiunge: “una cura che potrebbe arrivare anche per l’estate. Spero che la scienza e il caldo possano essere alleati. E confido che potremo andare a fare i bagni”.

Durante l’intervista il virologo chiarisce come sia opportuno, a suo modo di vedere le cose diffidare dall’informazione tratta da internet e di affidarsi alla propria esperienza nel campo: “Oggi ci si informa su internet, alla mia età e dall’alto della mia esperienza mi tengo alla larga. Ho isolato il vibrione del colera a Napoli, ho combattuto l’epidemia dell’Aids e ho sconfitto il male oscuro di Napoli, il virus respiratorio ‘sincinziale’ che provocava un’elevata mortalità nei bimbi da zero a due anni affetti da bronchiolite”.

aggiornamento ore 8,11

Coronavirus, il virologo Giulio Tarro: non ha stessa mortalità di Sars e Mers, non è letale per il 96% degli infetti

L’esperto dice che il pericolo del Coronavirus è sovra dimensionato: “Fortunatamente non ha la stessa mortalità della Sars e neppure della Mers che uccideva un malato su tre. Oggi non lottiamo contro l’Ebola, ma il nostro nemico è una malattia che non è letale per quasi il 96% degli infetti”.

Per arrivare alla fine dell’epidemia l’esperto fa tre ipotesi: “Potrebbe sparire completamente come la prima Sars; ricomparire come la Mers, ma in maniera regionalizzata o diventare stagionale come l’aviaria. Per questo serve una cura più che un vaccino”.

aggiornamento ore 11,14