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Coronavirus, il Lazio rischia l’obbligo di mascherine anche all’aperto ed eventualmente la chiusura

Stamane nel corso di un incontro con la stampa, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha assicurato che “almeno per il momento non richiudiamo tutto”. Un’affermazione certo inquietante, che rischia di riportare la regione e la Capitale ai ‘terribili’ giorno di lockdown che hanno severamente messo alla prova la nostra pazienza.

D’Amato: “Movida ed i rientri dall’estero le priorità”

Dal canto suo, intervenendo più tardi ai microfoni di Rai Radio1, l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato ha affermato che “Stiamo cercando di capire quale siano gli strumenti migliori per affrontare due temi di assoluta priorità: gli assembramenti con relativa movida e i rientri negli aeroporti da alcuni paesi con alta incidenza virale. Per quanto riguarda la prima questione – ha quindi aggiunto l’assessore – non è escluso che si possa ricorrere ad un’ordinanza con l’obbligo di utilizzo di mascherina anche all’aperto“.

D’Amato: “I tamponi e quei 240 positivi dal Bangladesh”

Forse ‘dimenticando’ che a contribuire al rialzo dell’Rt nella nostra Regione, ed in particolare a Roma, è stato il ‘decisivo’ – se non proprio esclusivo – numero di positivi fra i cittadini di paesi come l’India, il Bangladesh, il Pakistan, ed altri paesi orientali (i famosi ‘contagi di ritorno’), D’Amato ha quindi ammonito: ”O si risolve così, altrimenti attraverso il buon senso dei cittadini, ma vedo che questo non avviene. Non dimentichiamo ciò che è accaduto in Catalogna dove hanno richiuso tutto. Sul secondo tema, stiamo lavorando per far sì che si possano effettuare tamponi direttamente in aeroporto. Lo abbiamo già sperimentato per alcuni voli provenienti dal Bangladesh e rintracciato così oltre 240 positivi“. Inoltre, ha poi aggiunto, ”Sull’eventuale blocco dei voli dagli Stati Uniti, è una scelta di competenza del Governo“.

Max