Allarme, ma anche sgomento per un caso di cronaca, in Francia, legato al coronavirus. Mentre infatti nel paese transalpino il numero dei morti supera quota 4.000 (i contagiati sono 57.749 mentre i guariti, dimessi dagli ospedali sono 11.053), si evidenza una spiacevolissima notizia relativa ad un medico condannato a 3 anni di carcere per aver tossito sui gendarmi.
Proprio così. Un medico di 66 anni è stato condannato dal tribunale di Lille, nel nord della Francia, a tre anni di carcere, di cui uno con la condizionale, per aver tossito “in modo esagerato” in presenza dei gendarmi, dichiarando di essere malato di Covid-19. Al termine del processo per direttissima l’uomo è stato condotto in cella.
I gendarmi francesi lo avevano arrestato sabato sera, in un ospedale di Lille, per presunte “violenze coniugali”. Stando a quanto dichiarato dagli agenti, nel corso del trasporto in commissariato il sessantaseienne si è tolto via la mascherina mettendosi a tossire all’interno del mezzo in cui si trovava insieme ai militari. In quel momento avrebbe dichiarato di essere malato di coronavirus e di volerli così contagiare.
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Problemi anche oltre manica per far rispettare restrizioni, limitazioni e ordini governativi in tema covid-1. Le recenti disposizioni di legge, infatti attribuiscono alle persone in divisa poteri speciali di controllo. Una dicitura che ha fatto parecchio discutere.
Tuttavia, in Gran Bretagna, si è diffusa una discussa linea guida , destinata alla polizia Gb, per far sì che i controlli non diventino abusi.
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L’obiettivo è dunque imporre il rispetto del “distanziamento sociale” e le restrizioni del lockdown fissate dal governo britannico nei giorni scorsi in modo “coerente”, ma cercando il più possibile di mantenere un clima di fiducia e collaborazione con i cittadini e di usare in primo luogo l’arma della “persuasione“.
Questi gli ultimi messaggi indicati dai vertici delle forze dell’ordine del Regno Unito per chiarire agli agenti l’atteggiamento da tenere in tema emergenza coronavirus dopo l’entrata in vigore della legislazione di emergenza che concede, tra le altre cose, come detto, poteri speciali di controllo e d’intervento al personale in divisa.
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