Siamo ormai ad un passo dall’inizio della Fase 2 e le indicazioni circa le possibili aperture di diverse imprese, aziende e attività lavorative con nuove regole circa la sicurezza dei lavoratori sembrano, nei fatti, far presumere che una graduale riapertura possa portare l’Italia del coronavirus a riassaporare un pò della vita precedente.
Ma c’è un aspetto che, arrivato a stravolgere la vita degli italiani in questa fase di isolamenti e quarantene dovrebbe continuare a restare in vigore. Ed è con molta probabilità uno di quelli che meno piacciono ai cittadini. Di cosa stiamo parlando?
Della autocertificazione. Proprio così: per spostarsi sarà ancora necessario provvedere a compilare l’autocertificazione e ovviamente farlo con tutti i crismi di veridicità, pena l’arrivo di multe copiose come le tante che sono state comminate finora a diversi cittadini.
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La Fase 2 della battaglia contro il Coronavirus in Italia, che dopo le indicazioni del premier Giuseppe Conte in Parlamento inizierà il 4 maggio, sarà basata su di alcuni elementi cruciali. Quali?
Le riaperture saranno uguali in tutta Italia pur con poche differenziazioni regionali in senso restrittivo e prevederanno ovviamente l’obbligo delle mascherine, della distanza di sicurezza che potrebbe essere allungata a due metri, e si accompagnerà ad un forte controllo della curva epidemica per evitare ritorni del virus.
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Ma soprattutto ci sarà, ancora, l’obbligo di portare con sé l’autocertificazione per gli spostamenti, nonostante questi saranno molto più estesi rispetto alla fase di lockdown.
E non basta: per l’estate, pare che la task force guidata da Vittorio Colao voglia impedire l’accensione dell’aria condizionata negli uffici, perché potrebbe essere veicolo del virus.
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Nonostante abbia indicato un “piano differenziato per Regioni”, Conte punta a dare col prossimo Dpcm direttive nazionali. Non ci sarà spazio per iniziative singole dei vari governatori, specie nel Nord dove si spinge per la riapertura, persino chiedendo di anticiparla al 27 aprile. Anzi: i governatori potranno rivedere il Dpcm solo in senso restrittivo, ad esempio istituendo zone rosse se necessario o ritardando aperture.
Per quanto riguarda le riaperture della Fase 2 ad aprire per prime saranno le attività produttive. Le fabbriche, vale a dire. Mentre tutte le altre attività commerciali, con grande probabilità, dovranno aspettare altri 14 giorni prima di riaprire i battenti. Le due settimane saranno utili agli esperti per analizzare gli effetti della parziale riapertura sulla curva del contagio.
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