Si torna a parlare in modo più dettagliato del cosiddetto Fondo perduto 2020: il noto contributo – per alcuni, anzi ‘il’ contributo – pensato dalle autorità di governo per fronteggiare tutta la emergenza economica che è nata e si è propagata nel tempo delle restrizioni e chiusure per via della pandemia da coronavirus e destinato, come sappiamo alle piccole e medie imprese.
In base alle ultime indicazioni, e con tutti i condizionali d’obbligo in casi del genere, pare infatti che i contributi dovrebbero essere versati direttamente sul conto a giugno.
Un provvedimento per tutte le piccole e le medie imprese un sostegno per artigiani commercianti micro imprese in generale che si mette in scia dei vari interventi come quelli sulla Tosap, sulle bollette e sull’affitto, e altri ancora.
Il Fondo perduto 2020 rappresenta uno snodo focale per la ripresa dell’economia nazionale e per risollevare le sorti delle tante imprese toccate duramente dalla crisi da coronavirus.
Ma che cosa è nel concreto questo Fondo Perduto? Cos’è come funziona, a chi spetta, e cosa dice in particolare questo Decreto Rilancio?
In riferimento all’ultima bozza del decreto Rilancio, trapelata in queste ore, per le imprese è previsto un pacchetto di interventi:
aggiornamento ore 00.41
In virtù di questo il fatturato di aprile 2020 dovrà essere inferiore ai 2/3 di quello dello stesso mese del 2019.
Ecco le percentuali spettanti:
Aggiornamento ore 6,01
L’importo minimo a fondo perduto è di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per gli altri soggetti. La domanda andrà presentata all’Agenzia delle Entrate che farà accreditare la somma sul conto corrente.
In questo caso viene concessa una detrazione di imposta in caso di aumento di capitale non inferiore a 250 mila euro realizzato entro la fine dell’anno: il contribuente potrebbe dunque ottenere di una detrazione del 20% della somma investita nel capitale sociale, fino ad un investimento massimo di due milioni.
aggiornamento ore 10,54